Pagamento pensioni di gennaio 2025, le date in calendario di Poste e le novità in Manovra
Le prossime pensioni verranno accreditate venerdì 3 gennaio 2025 sui conti corrente. La stessa data varrà per i titolari di un libretto di risparmio, di un conto BancoPosta o di una Postepay Evolution che abbiano scelto l’accredito e per coloro che abitualmente ritirano i trattamenti in contanti agli sportelli postali. Poste Italiane ricorda che il pagamento in contanti è ammesso solo per gli importi complessivi fino a 1.000 euro netti.
Per conoscere l'importo esatto della pensione di gennaio è necessario controllare l'apposito cedolino. La modalità più semplice è accedere a MyInps sul portale dell’Istituto tramite Pin, Spid, Carta d'Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns).
La Manovra economica 2025 è stata appena approvata definitivamente dal Parlamento. In materia previdenziale, rispetto all'anno scorso, il documento contiene qualche novità. Ma, com'era previsto, non è stata attuata nessuna riforma strutturale per superare la legge Fornero.
Per il prossimo anno, vengono confermati i canali di uscita anticipata attualmente vigenti (Quota 103, Ape sociale e Opzione donna) e viene introdotta la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare.
Quando pagano le pensioni di gennaio 2025, il calendario di Poste Italiane
Le prossime pensioni potranno essere ritirate in contanti agli sportelli postali a partire da venerdì 3 gennaio 2025. La stessa data varrà per i titolari di un libretto di risparmio, di un conto BancoPosta o di una Postepay Evolution che abbiano scelto l’accredito.
Poste Italiane ricorda che il pagamento in contanti è ammesso solo per gli importi complessivi fino a 1.000 euro netti. Se l’importo spettante supera tale limite, il beneficiario è tenuto a comunicare all’Inps una modalità alternativa di pagamento.
I possessori di carta di debito associate a conti/libretti o di Postepay Evolution potranno prelevare in contanti dagli ATM Postamat della provincia, senza recarsi allo sportello.
Pagamento pensioni di gennaio 2025 in banca: le date
L'Inps ha fatto sapere che i titolari di pensione che hanno scelto di ricevere il trattamento mediante accredito su conto corrente lo vedranno erogato venerdì 3 gennaio 2025.
Come controllare il cedolino della pensione
Il cedolino della pensione – tramite il quale è possibile verificare se il trattamento ha subito delle modifiche nell'importo – può essere consultato facilmente sul portale online dell'Inps seguendo questa procedura:
- effettuare l'accesso a MyInps sul portale tramite Pin, Spid, Carta d'Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns);
- tramite la bacheca principale entrare nella sezione "Prestazioni e servizi";
- cliccare su "Cedolino pensione e servizi collegati”.
Di quanto aumentano gli assegni con la rivalutazione delle pensioni 2025
La rivalutazione delle pensioni è un meccanismo che, ogni anno, in base agli indici Istat, adegua gli importi dei cedolini all'inflazione. L’indice provvisorio di rivalutazione dei trattamenti per il 2025 è pari allo 0,8%, salvo conguaglio da effettuarsi nel 2026.
Invece, le prestazioni di accompagnamento alla pensione (assegni straordinari, isopensione, indennità di espansione, APE sociale) non vengono rivalutate poiché non hanno natura di prestazione pensionistica.
La percentuale dello 0,8% non sarà applicata allo stesso modo a tutte le pensioni:
- fino a 3 volte la pensione minima (1.795,82 euro lordi al mese): rivalutazione al 100% dell’inflazione;
- tra 3 e 5 volte la pensione minima (da 1.795,83 a 2.993,04 euro): rivalutazione al 90% dell’inflazione;
- oltre 5 volte la pensione minima (oltre 2.993,05 euro): rivalutazione al 75% dell’inflazione.
Questi incrementi si applicano in modo progressivo. Ad esempio, chi riceve 2mila euro al mese vedrà una rivalutazione al 100% fino a 1.795,82 euro lordi e al 90% per la parte eccedente. In ogni caso, sui cedolini del 2025 peseranno aumenti molto limitati: al massimo poche decine di euro.
Le ultime novità sulle pensioni in Manovra
La Manovra economica 2025 è stata appena approvata definitivamente dal Parlamento. In materia previdenziale, rispetto all'anno scorso, il documento contienequalche novità. Ma, com'era previsto, non è stata attuata nessuna riforma strutturale per superare la legge Fornero.
Per il prossimo anno, vengono confermati i canali di uscita anticipata attualmente vigenti (Quota 103, Ape sociale e Opzione donna) e viene introdotta la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare.
Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 potrà andare in pensione a 64 anni cumulando anche la rendita di fondi pensione privati. Ma solo se raggiungerà un importo pensionistico pari a tre volte l’assegno sociale, ovvero circa 1.600 euro mensili. L’obiettivo della misura è agevolare l’uscita dal lavoro per chi rientra nel sistema contributivo, ma le condizioni restano stringenti e la platea coinvolta sarà ridottissima. Nel 2025, infatti, serviranno 25 anni di contributi per usufruire di questa opzione. Secondo la Ragioneria generale dello Stato, saranno coinvolte solo un centinaio di persone.
Per chi si ritira dal lavoro nel 2025, inoltre, è previsto un lieve calo degli assegni pensionistici per effetto dei nuovi coefficienti di trasformazione legati all’aumento dell’aspettativa di vita. A parità di contributi versati, chi va in pensione l'anno prossimo riceverà un importo inferiore rispetto a chi si è ritirato nel 2024.
Ci sarà anche un leggerissimo aumento per le pensioni minime che passeranno da 614,77 euro a 616,67 euro al mese, con un incremento del 2,2%. Per il 2026, invece, l’aumento scenderà all’1,3%.