I due gemellini salvi grazie al latte donato da altre donne. La mamma ora aiuta i bimbi nati prematuri
"Filippo e Filiberto oggi sono forti e vivaci anche grazie al latte materno che io all’inizio non ho potuto dargli ma che altre madri generose hanno donato loro, attraverso la banca del latte. Come ho fatto io in seguito. Perché nessuno si salva da solo". A parlare è Paola Giannatempo, madre di due bimbi la cui vita è stata salvata dal latte donato dalle altre donne. Al Corriere della Sera ha raccontato la loro storia.
Quando i tuoi figli nascono a metà gravidanza e pesano meno di un chilogrammo, non puoi fare altro che piangere tutte le tue lacrime che hai. Non sai se avranno un futuro, tantomeno riesci a immaginare la qualità della vita che avranno, nel caso in cui riescano a sopravvivere. Poi, però, sai qual è la cosa giusta da fare, anzi, l’unica possibile: respirare e andare avanti. Perché i tuoi piccoli sono lì, nonostante tutti quei tubi che li alimentano e li aiutano a crescere. Possono farcela. Giocarsela. Proprio com’è successo ai miei due eroi" spiega.
Paola ha dato alla luce i suoi bambini alla ventiseiesima settimana di gravidanza. Un parto gemellare prematuro, causato da un'infezione materna che ha provocato il parto anticipato.
La notte in cui sono arrivata all’ospedale sant’Anna di Torino e i medici mi hanno detto che avrei dovuto entrare in sala immediatamente, ero certa che nessuno dei miei figli sarebbe sopravvissuto e non volevo chiedere aiuto a nessuno, né chiamare amici o parenti – ricorda la donna -. Mio marito era all’estero per lavoro, e non volevo allarmarlo prima del tempo".
Oggi Paola è volontaria dell’associazione neonatale ‘piccoli passi'. Dedica parte del suo tempo anche a supportare altri genitori che, come lei, affrontano l’esperienza di un parto prematuro.
Quando ripenso a quel periodo della mia vita, non posso fare a meno di ricordare l’enorme sensazione di impotenza vissuta nei primi mesi di vita di Filippo e Filiberto – prosegue la madre – e il senso di colpa profondo che mi ha attanagliata a lungo e, per quanto del tutto irrazionale, in quel momento inalienabile".
I due gemellini pesavano appena 930 e 800 grammi, "erano così piccoli, così indifesi avvolti da quei cavi giganti, che mi sentivo sopraffatta" ricorda. Sono passati dieci anni. "I miei ragazzi oggi stanno bene, sono vispi e monelli come tutti i ragazzini a quell’età – conclude Paola -. Io però non dimentico la solidarietà che ho ricevuto in quei mesi, e cerco di restituire ogni giorno tutto il bene ricevuto. E agli altri genitori dico: fate come me, siateci anche per le madri e padri in difficoltà. E mamme: donate il latte".