Il dipendente del McDonald’s che ha denunciato Luigi Mangione potrebbe non ottenere la ricompensa in denaro
Potrebbe non ottenere la ricompensa da 60.000 dollari il dipendente del McDonald's che ha denunciato alle autorità Luigi Mangione, il 26enne accusato di aver assassinato il Ceo di United Healthcare Brian Thompson. Il giovane della quale non è stata resa nota l'identità, infatti, avrebbe agito pensando alla taglia di 60mila dollari posta dal Dipartimento di Polizia di New York e dal Federal Bureau of Investigation (FBI) sulla testa di Mangione, ma potrebbe non intascare la somma promessa dalle autorità.
Le segnalazioni arrivate nei giorni successivi all'omicidio sono state circa 400, ma solo una si è rivelata vera, ossia quella del dipendente del McDonald's di Altoona che aveva visto le foto del killer in Tv. Secondo la legge americana, per l'erogazione della ricompensa le autorità devono considerare il ruolo svolto dal denunciante nella cattura del ricercato e il pagamento richiede diverso tempo. La cifra potrebbe anche essere inferiore all'importo totale promesso.
Secondo la polizia, sarebbero diverse le segnalazioni che hanno portato alla cattura di Mangione: le autorità hanno fatto quindi intendere che le informazioni fornite dal dipendente del McDonald's non sono state fondamentali per l'arresto, o almeno che non sono state le uniche utili a condurre i poliziotti sulle tracce del 26enne.
L'autore della soffiata potrebbe inoltre doversi scontrare con la burocrazia, ulteriore ostacolo per la ricompensa. Serve infatti che un'agenzia investigativa faccia da tramite al richiedente che non può autonomamente chiedere il denaro. In alcuni casi poi, senza la condanna definitiva, i soldi non vengono sbloccati.
Perché Luigi Mangione è accusato di omicidio di primo grado
Luigi Mangione, 26 anni, è attualmente accusato "solo" di omicidio di secondo grado. Secondo l'ordinamento americano, il secondo grado è meno grave del primo, nel quale rientrano i delitti con premeditazione nei confronti di giudici, soccorritori del settore sanitario o un agente di polizia. L'accusa potrebbe diventare più grave dopo l'arresto, soprattutto alla luce di quanto emerso finora dalle indagini, ma al momento non è stato dimostrato il fine di terrorismo o l'aggravante della premeditazione per l'omicidio di Brian Thompson, il Ceo di UnitedHealthcare.
Stando a quanto si vede dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza nei pressi dell'albergo dove è avvenuto il delitto, Mangione avrebbe puntato la pistola alle spalle di Thompson, sparandogli da una lunga distanza. Secondo la legge dello Stato di New York, però, al momento non vi sono i presupposti per un'accusa di omicidio di primo grado (crimine che in America prevede anche la pena di morte).
Se venisse dimostrato il fine di terrorismo, l'accusa nei confronti di Mangione diventerebbe di omicidio di primo grado. L'avvocato di Mangione ha fatto sapere che il suo assistito si dichiarerà non colpevole dell'accusa di omicidio e di altre 4 accuse relative alla pistola detenuta e ai documenti falsi. A Mangione è stata negata la libertà su cauzione.