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Le scuole prestigiose e i problemi di salute: chi è Luigi Mangione, incriminato per l’omicidio del Ceo a New York

Luigi Nicholas Mangione, 26enne di una famiglia del Maryland con origini italiane, è stato fermato dalla polizia della città di Altoona, in Pennsylvania, dopo che una persona lo ha riconosciuto in un McDonald’s. Cosa sappiamo del presunto assassino del ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson, ucciso la scorsa settimana a New York.
A cura di Susanna Picone
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Luigi Mangione
Luigi Mangione

Si chiama Luigi Nicholas Mangione, ha 26 anni, ed è l’uomo sospettato dell’agguato a New York del ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson. Mangione, incriminato con l'accusa di omicidio di secondo grado, è stato arrestato ieri in Pennsylvania dopo una caccia all’uomo iniziata mercoledì scorso. L’arresto è scattato dopo che un dipendente di un McDonald's di Altoona lo ha riconosciuto e ha chiamato il 911. Il giovane viene accusato di cinque capi d'accusa, tra cui per possesso di armi da fuoco e falsificazione di documenti.

Cosa sappiamo di Luigi Mangione, il 26enne accusato dell'omicidio di Brian Thompson

La polizia di New York diffonde le immagini del presunto killer del CEO di UnitedHealthcare
La polizia di New York diffonde le immagini del presunto killer del CEO di UnitedHealthcare

Secondo le prime informazioni diffuse dopo l’arresto di Luigi Mangione, sappiamo che il 26enne appartiene a una nota famiglia immobiliare del Maryland con origini italiane e, dopo il diploma in una prestigiosa scuola maschile, nel 2020 si era laureato all'Ivy League. Il suo ultimo indirizzo noto era a Honolulu, Hawaii.

Si parla di inclinazioni anticapitaliste che potrebbero aver giocato un ruolo nella decisione di uccidere l'amministratore delegato di United Healthcare. Il Wall Street Journal ha ottenuto una serie di informazioni su di lui, incluse le sue letture, da cui sembra emergere una crescente radicalizzazione ideologica e una crescente propensione alla violenza.

A gennaio Mangione aveva scritto sul sito Goodreads una recensione del libro di Theodore John Kaczynski, "Industrial Society and Its Future", noto anche come "Il Manifesto di Unabomber": "Ha avuto il coraggio di riconoscere che la protesta pacifica non ci ha portato da nessuna parte e alla fine dei conti, probabilmente ha ragione… Quando tutte le altre forme di comunicazione falliscono, la violenza è necessaria per sopravvivere. Potresti non apprezzare i suoi metodi, ma guardando alle cose dalla sua prospettiva, non è terrorismo, è guerra e rivoluzione".

Secondo le forze dell'ordine, il 26enne aveva anche un documento scritto a mano in cui si parla "della sua mentalità e delle sue motivazioni". Nelle pagine che aveva con sé si criticano apertamente le compagnie assicurative sanitarie per aver fatto profitti sulla salute delle persone. È stato inoltre trovato in possesso di una pistola "fantasma" fatta in casa – una pistola nera con componenti e un silenziatore stampati in 3D – e una falsa carta d'identità del New Jersey.

"Questi parassiti se la sono cercata… Mi scuso per ogni conflitto e trauma, ma andava fatto", alcune delle frasi scritte da Mangione, che dice di aver agito da solo e di essersi autofinanziato. Secondo quanto scrive il New York Post, l’uomo sarebbe rimasto scioccato per come era stato trattato un parente malato. Informazioni che confermerebbero quello che era il sospetto della polizia, ovvero di un killer "arrabbiato" col sistema delle mutue. Anche lui avrebbe dei problemi di salute: da mesi, a quanto emerso, soffriva di un forte mal di schiena e si era sottoposto a un intervento chirurgico.

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Luigi Mangione non aveva contatti con la sua famiglia

È emerso anche che Luigi Mangione non aveva da mesi contatti con la sua famiglia. Alcune persone gli avevano scritto anche in pubblico sui social per chiedergli dove si trovasse. Del 30 ottobre uno dei post rivolti a Mangione: "Ehi, tutto ok? Nessuno ha più notizie di te da mesi, e la tua famiglia sembra che ti stia cercando".

Mangione, secondo quanto ricostruito dalle indagini, era arrivato a New York il 24 novembre, e si era fermato in un ostello nell'Upper West Side, dove era rimasto fino al 29, per poi tornare il giorno dopo e restare fino alla vigilia del 4, il giorno in cui ha sparato a Brian Thompson vicino all'hotel Hilton Midtown, dove il ceo era atteso a una convention. "La nostra famiglia è scioccata e devastata dall'arresto di Luigi. Offriamo le nostre preghiere alla famiglia di Brian Thompson e chiediamo alle persone di pregare per tutti i soggetti coinvolti", ha dichiarato la famiglia.

Omicidio del ceo Brian Thompson, le indagini della polizia

Jessica Tisch, a capo del dipartimento di polizia di New York, ha detto che le autorità ritengono che l’uomo fermato sia "la persona di interesse nel quadro delle nostre indagini". "Dopo aver parlato brevemente con lui, sembra che abbia qualche astio nei confronti del mondo corporate", ha detto il capo degli investigatori. Mangione sarebbe stato preso "incrociando i vecchi metodi della polizia con quanto offerto dalle nuove tecnologie".

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