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Esplosione a Calenzano in deposito Eni

“Sbalzati in aria per diversi metri”, le testimonianze dei feriti nell’esplosione Eni a Calenzano

Il drammatico momento della deflagrazione nel deposito Eni di Calenzano raccontato dai feriti soccorsi e trasportati in ospedale. “L’esplosione è stata così forte da farci saltare per diversi metri all’interno del nostro ufficio” ha spiegato uno di loro.
A cura di Antonio Palma
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"Sembrava ci avesse attraversato un tuono", così uno dei feriti oggi nell'esplosione avvenuta nel deposito Eni di Calenzano ha descritto il drammatico momento della deflagrazione che ha causato morti e feriti nella città metropolitana di Firenze. "È stata l'esperienza più traumatica di tutta la mia vita. Sono ancora stordito" ha raccontato il cinquantenne che era a circa 100 metri dal luogo dell'esplosione ed è stato investito in pieno dall'onda d'urto ed è rimasto ferito ma fortunatamente in maniera non grave.

"Non ho mai visto niente del genere nella mia vita" ha sottolineato l'uomo all'Ansa, ancora scosso dopo i fatti e le cure  al pronto soccorso dell'ospedale Santo Stefano di Prato dove è stato trasportato da un'ambulanza del 118 subito dopo i fatti. Il testimone è rimasto ferito con altri quattro colleghi mentre si trovava nel suo ufficio, in una palazzina della stessa zona industriale di Calenzano in cui vetri sono andati in frantumi.

Inizialmente nessuno di loro aveva capito cosa fosse accaduto perché il boato e l'onda d'urto li ha colpiti all'improvviso in pochi secondi senza dare loro il tempo di pensare. "Non abbiamo capito che cosa fosse successo, perché tutto è accaduto in pochi secondi" ha confessato il testimone raccontando: "L'esplosione è stata così forte da farci saltare per diversi metri all'interno del nostro ufficio, i vetri si sono sfondati e ci hanno ferito".

Un racconto analogo a quello di altri lavoratori che erano in zona e che hanno parlato di un boato e tutti i vetri in frantumi. “C’è stato un boato, sembrava una bomba, un’onda d’urto. Si sono spaccati i vetri delle finestre e i lampadari” ha raccontato ad esempio a Fanpage.it un altro testimone che lavora in un ristorante a circa 500 metri di distanza dalla raffineria Eni di Calenzano.

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"L'esplosione ha colpito abitazioni e aziende vicine. La nostra ditta si trova a 300 metri in linea d'aria" è la testimonianza di un altro dei feriti portato a Careggi ma in codice verde per una ferita sulla fronte. "Abbiamo sentito una onda d'urto da dove c'è stata l'esplosione", ha aggiunto.

Secondo l'ultimo aggiornamento della Prefettura, il bilancio dell'esplosione di Calenzano e di almeno 2 morti, 9 feriti e 3 dispersi. "La situazione è sotto controllo, i vigili del fuoco hanno fatto un lavoro imponente, evitando altre conseguenze. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti, altrimenti l'esito sarebbe stato ancora più drammatico" ha assiocuirato però il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, spiegando che è stata riaperta anche l'uscita dell'autostrada.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la deflagrazione è avvenuta intorno alle ore 10:15 nell'area dello stabilimento dove le autobotti si riforniscono di carburante. Per cause ancora da accertare, una delle autocisterne sarebbe esplosa coinvolgendo gli altri mezzi. Sette silos sono saltati in aria mentre c'erano cinque autobotti che stavano facendo manovra.

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