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Epidemia sconosciuta in Congo, l’Italia fa scattare controlli sugli arrivi: “Cautela ma nessun allarme”

Per gli arrivi dal Congo il Ministero della salute ha messo in allerta gli operatori dell’Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera dello stesso Dicastero, ma tiene a precisare che al momento non c’è nessun pericolo concreto per l’Italia.
A cura di Antonio Palma
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Anche l’Italia alza il livello di guardia dopo le preoccupanti notizie sull‘epidemia sconosciuta che arrivano dal Congo dove si registrano già oltre un centinaio di morti. Le nostre autorità infatti hanno deciso di porre maggior attenzione sulla malattia ancora sconosciuta facendo scattare controlli sugli arrivi dal Paese e in particolare sui voli provenienti dal Paese africano. "Attenzione, cautela, ma nessun allarme" tengono però a sottolineare dal Ministero della Salute.

Lo stesso Ministero, infatti, con una lettera interna inviata dal settore Prevenzione, ha chiesto agli operatori dell'Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del Dicastero, "di fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolare modo per i voli diretti provenienti dal paese". Nella lettera, diffusa dall'ANSA, si mettono in guardia gli Uffici del Dicastero che si occupano appunto dei controlli di passeggeri e merci alle frontiere sia marittime che aeree e di terra.

"Le autorità locali in stretta collaborazione con quelle internazionali stanno lavorando per verificare la situazione e fornire una risposta rapida ed efficace a questo nuovo focolaio epidemico che sta colpendo il paese, già recentemente colpito dall'epidemia di mpox" spiegano dal Ministero della salute.

Al momento però nessun pericolo concreto per l'Italia e "bisogna evitare di create un allarme  ingiustificato" tengono a precisare dal Ministero della Salute interpellato dall'AGI. "Questa, si ricorda, è da sempre la linea data dalla Direzione, perché tutto ciò che accade nel mondo ci riguarda, ma, al momento, non esiste nessun motivo di allarme" aggiungono dal Dicastero.

"La sorveglianza è attiva e monitoriamo costantemente la situazione senza allarmismi, ma con la doverosa attenzione" ha dichiarato in una nota Maria Rosaria Campitiello, a capo del Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del ministero della Salute. "Il ministero, in modo responsabile si è attivato in via cautelativa richiedendo agli uffici periferici Usmaf di assicurare la dovuta attenzione nelle attività di controllo a cui sono preposti" ha aggiunto.

"Non siamo ancora in una situazione di allarme, che si avrebbe in caso di presenza di un elemento diagnostico nuovo. Se fosse chiaro che l'intera popolazione è suscettibile e fosse conosciuta la modalità di trasmissione allora ciò costituirebbe un allarme. Ma al momento si tratta di una situazione circoscritta in una zona ristretta, sicuramente molto grave per l'area interessata" ha confermato anche Giovanni Rezza, professore di igiene e sanità pubblica.

Del resto al momento le notizie che arrivano dal Congo sono poche e molto frammentarie. Ad essere colpita  è stata la popolosa provincia di Kwango, nel Sud Ovest del Paese africano. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inviato sul posto squadre di epidemiologi e specialisti per le indagini del caso che si spera possano arrivare rapidamente a identificare l'origine dell'Epidemia sconosciuta.

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