Il governo Meloni vuole sospendere di nuovo le multe ai No vax: spunta il rinvio nel dl Milleproroghe
Sono passati quasi tre anni da quando il governo Draghi varò le multe da 100 euro per chi, pur avendo più di 50 anni, non rispettava l'obbligo di vaccinarsi contro il Covid-19. Era il gennaio del 2022, quando l'obbligo venne imposto per provare ad allargare ancora di più il numero di persone vaccinate – soprattutto tra gli anziani, più fragili – e limitare il numero di vittime e malati gravi.
Da quando è entrato in carica, però, il governo Meloni ha più volte sospeso queste sanzioni. E adesso, stando alla bozza del prossimo decreto Milleproroghe, si prepara a farlo un'altra volta: fino al 31 dicembre 2025. L'articolo 4 della bozza di decreto, che riguarda i "termini in materia di salute", contiene varie proroghe, come suggerisce il nome stesso del decreto. La prima riguarda proprio le multe a coloro che rifiutarono di vaccinarsi.
Il primo intervento per rinviare la riscossione delle sanzioni era stato annunciato a fine ottobre 2022, una settimana dopo l'entrata in carica del governo, e poi si era concretizzato poco dopo nel dl Rave party. La sospensione allora era prevista fino al 30 giugno dell'anno successivo. E infatti, a maggio 2023 arrivò un altro intervento, come emendamento a un decreto Omnibus. Un altro rinvio fino a giugno 2024. E poi un altro ancora, all'inizio di quest'anno, fino al 31 dicembre. Ora che la scadenza si avvicina, l'esecutivo è pronto al quarto rinvio.
La multa avrebbe dovuto essere irrogata dall'Agenzia delle Entrate sulla base delle indicazioni del ministero della Salute. Entro nove mesi dal momento della comunicazione, il Fisco avrebbe dovuto provvedere a un addebito di cento euro. Ma le procedure sono state bloccate.
Non è l'unico caso di una misura che un governo sospende e rinvia di volta in volta. È avvenuto più volte – anche prima del governo Meloni – con la cosiddetta sugar tax, la tassa sulle bevande zuccherate varata nel 2019 dal secondo esecutivo di Giuseppe Conte e poi mai entrata in vigore. In questo caso è chiaro perché il governo Meloni, con Lega e FdI decisamente opposti all'obbligo vaccinale (nonostante il Carroccio fosse al governo quando venne approvato), abbia scelto di non far pagare le multe.
Una domanda che ci si potrebbe fare è perché l'esecutivo non decida di cancellare direttamente le sanzioni, invece di rinviarle di anno in anno. È possibile che, come avvenuto con la sugar tax, la questione abbia a che fare con la contabilità pubblica. Infatti, l'Agenzia delle Entrate aveva già inviato la comunicazione per la multa a circa 1,7 milioni di persone quando la sospensione è partita. Nel complesso si parla perciò di oltre 150 milioni di euro (100 euro a testa) che lo Stato aveva previsto di incassare.
In pochi avrebbero pagato, mentre la grandissima maggioranza sarebbe stata ‘graziata' dai numerosi rinvii. Ma per adesso quei 150 milioni di euro restano un'entrata ipotetica, semplicemente spostata di anno in anno. Per cancellare del tutto la sanzione bisognerebbe trovare i soldi necessari a coprire il buco che ne deriverebbe. E per il momento, a quanto pare, il governo non l'ha fatto. Con i conti pubblici già in difficoltà, forse si preferisce continuare a rimandare la questione.