Sciopero, a Torino scontri tra manifestanti e polizia. Landini: “In piazza mezzo milione di persone”
Alcuni manifestanti che stanno partecipando al corteo per lo sciopero generale indetto oggi, venerdì 29 novembre, hanno occupato i binari della stazione di Porta Susa a Torino. Poco prima, invece, si sono verificati scontri tra le forze dell'ordine e gruppi antagonisti vicino alla stazione di Porta Nuova.
I manifestanti, alcune centinaia di studenti e attivisti pro Palestina, si sono divisi in due gruppi. Alcuni hanno raggiunto Porta Nuova, dove ci sono stati gli scontri: le forze dell'ordine li hanno respinti a manganellate, dopo aver ricevuto calci e pugni e colpi con le aste delle bandiere.
Il secondo gruppo si è diretto a Porta Susa, seguendo un altro percorso. Sono riusciti ad entrare e occupare i binari. Davanti a Porta Susa si registrano ancora tensioni con forze dell'ordine.
Oggi, in occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil in tutti i settori (eccetto il trasporto ferroviario di persone e merci), è previsto lo stop per l’intera giornata lavorativa. Manifestazioni sono state organizzate anche in altre città, come Roma, Bologna, Napoli e Milano. Le manifestazioni e lo sciopero sono state organizzate per protestare contro la legge di Bilancio.
Il segretario della Cgil Landini: Più di 500mila persone in piazza in tutta Italia"
"Se mettiamo assieme i numeri di tutti quelli che oggi hanno deciso di scendere in piazza possiamo tranquillamente dire che più di 500mila persone in tutta Italia hanno scelto di essere in piazza per difendere la libertà e i diritti di tutti", ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini, parlando dal palco di Bologna.
"Non è un caso che i regimi autoritari come primo atto hanno sempre messo in discussione il diritto di sciopero e hanno sempre chiuso e assaltato le sedi sindacali. – ha detto ancora Landini – Se il fascismo e il nazismo sono stati sconfitti è stato grazie al mondo del lavoro".
"Coloro che in queste ore hanno cercato di mettere in discussione questo diritto, ricordino che in Italia la democrazia esiste perché il mondo del lavoro ha sconfitto prima il fascismo e il nazismo e poi il terrorismo, rosso e nero", ha aggiunto il segretario della Cgil.
I sindacati: "Adesione altissima allo sciopero in tutti i settori produttivi"
"Adesione altissima allo sciopero già nei primi turni di lavoro: oltre il 70% delle lavoratrici e dei lavoratori ha incrociato le braccia in tutta Italia", riferiscono ancora i sindacati in una nota, ricordando i punti al centro della mobilitazione: aumento di salari e pensioni, più finanziamenti per sanità, istruzione e servizi pubblici, maggiori investimenti nelle politiche industriali.
Dai primi dati raccolti dalle confederazioni, si toccano punte del 100% con numerose aziende ferme, come la Heineken di Taranto, la Sammontana di Firenze, la Citterio di Parma, la Lagostina di Novara e la Dana di Reggio Emilia. Si sono astenuti dal lavoro tutti gli addetti somministrati della Beko di Varese.
La partecipazione è altissima in tutti i settori produttivi e in tutto il Paese, riferiscono ancora i sindacati fornendo alcuni numeri: il 98% tra i somministrati della Lamborghini di Bologna; il 90% all'Ikea di Genova, alla Pirelli di Settimo Torinese e alla Fincantieri di Castellammare di Stabia; il 75% a Poltrona Frau di Macerata, alla Italcementi di Brescia e alla Fincantieri di Palermo; il 95% alla Isab di Siracusa.
Elevata l'adesione anche nel settore dell'istruzione, con tante scuole completamente chiuse nelle maggiori città italiane. Grande partecipazione anche alle 43 manifestazioni che si stanno svolgendo in tutta la penisola, più di 50mila hanno preso parte al corteo di Bologna, con il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. E oltre 30mila a Napoli, con il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.