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Si perde 50 giorni nei boschi del Canada a -20°: escursionista ritrovato vivo. Il miracolo di Sam Benastick

Era partito per una gita al parco provinciale Redfern-Keily, nelle Montagne Rocciose canadesi. Ma dal 17 ottobre si erano perse le tracce del 20enne. Martedì però è avvenuto il miracolo.
A cura di Biagio Chiariello
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È riuscito a sopravvivere da solo per 50 giorni in mezzo alla natura delle Montagne Rocciose in Canada. Sam Benastick, un giovane di 20 anni, era partito per una breve escursione, ma dal 17 ottobre non si avevano più sue notizie. La sua famiglia aveva denunciato la scomparsa non vedendolo rientrare a casa.

La Guardia Reale ha avviato le ricerche con elicotteri e squadre addestrate, senza però ottenere alcun risultato. Si era cominciato a pensare al peggio, anche perché le temperature nell'area erano scese drasticamente, e le condizioni per sopravvivere all'aperto erano estremamente difficili.

Ma incredibilmente, martedì 26 novembre, due uomini che stavano andando al lavoro hanno incontrato il ragazzo e lo hanno subito riconosciuto, poiché l'intera area era stata affissa con delle foto del suo volto. Benastick si muoveva lentamente e in modo instabile con l'aiuto di un bastone e aveva le mani congelate. Un sacco a pelo tagliato a metà era avvolto attorno alle sue gambe. Il ragazzo è stato soccorso e portato in ospedale, dove si trova fuori pericolo, anche se provato.

Come scrive il Guardian, il 20enne aveva come destinazione il parco provinciale Redfern-Keily: da grande appassionato di outdoor, si era preparato per affrontare 80.000 ettari di "lussureggianti prati alpini, fondovalle boscosi, cime frastagliate, ghiacciai, cascate e grandi laghi di valle" nel tratto settentrionale delle Montagne Rocciose, dove le temperature toccano i -20° in questo periodo.

L'accesso al parco, come indicato sul sito ufficiale, è descritto come non semplice: si trova a 80 km dalla strada più vicina e si consiglia di "essere preparati a qualsiasi condizione meteorologica durante la visita, poiché ci si trova in una zona isolata e il tempo può cambiare rapidamente".

Il giovane ha spiegato di aver trascorso un paio di giorni in auto, prima di avventurarsi in una gola tra le montagne, dove si è accampato per un periodo che va dai dieci ai quindici giorni. Successivamente si è perso, ma è riuscito a sopravvivere grazie a soluzioni di fortuna, come legarsi lo zaino alle gambe per proteggerle dal freddo.

La Royal Canadian Mounted Police ha poi precisato che il 20enne è stato ricoverato all'ospedale di Fort Nelson, nella Columbia Britannica, per congelamento e inalazione di fumo causato dall'incendio del suo rifugio improvvisato.

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