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Giallo a Lecce, trovati altri resti umani nel cimitero: è il 3° caso in 10 giorni, indaga la Procura

Come nei due casi precedenti anche questa volta le ossa sono state trovate a pochi centimetri di profondità, senza alcuna protezione né segni di una sepoltura regolare.
A cura di Davide Falcioni
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Il primo macabro ritrovamento risale al 16 novembre, quando sopra ad una bara gli operatori del cimitero di Lecce trovarono delle ossa umane. Il 21 novembre era accaduto nuovamente, quando i resti di una persona vennero trovati nella bara di un altro defunto. Questa mattina il terzo caso ad infittire il "giallo" che si sta consumando nel camposanto del capoluogo salentino: anche questa volta la scoperta è stata effettuata durante un’operazione di estumulazione nello stesso lotto già interessato dai casi precedenti scoperta.

Anche questa volta, le ossa sono state trovate a pochi centimetri di profondità, senza alcuna protezione né segni di una sepoltura regolare. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Questura e gli esperti della Scientifica, che hanno sequestrato i resti per le analisi del caso. Le indagini, già iniziate dalla Procura salentina dopo i primi due ritrovamenti, si concentrano sull’ipotesi di occultamento di cadavere. Gli investigatori sospettano che, in passato, possano essere avvenute sepolture irregolari o illegali.

Come nei due casi precedenti la Procura salentina ha disposto il sequestro dei resti e il loro trasferimento in una cella frigorifera del cimitero per permettere al medico legale di analizzarli a fondo. Lo scopo è quello di individuare il sesso, l’età e il tempo trascorso dalla sepoltura per stabilire a chi potrebbero appartenere le ossa trovare nelle ultime settimane. In almeno un caso un aiuto per dare una identità ai resti potrebbe arrivare dalle tracce di capelli trovate sul teschio che potranno essere esaminate con l’analisi del Dna.

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