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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Medio Oriente, 10 raid simultanei su Beirut: 7 morti. Borrell: “Netanyahu approvi accordo su cessate il fuoco”

È atteso entro le prossime 36 ore l’annuncio del raggiunto accordo tra Israele e Hezbollah per il cessate il fuoco in Libano, anche se continuano gli attacchi su Beirut. Borrell (Ue): “Non ci sono più scuse per rinviare. Altrimenti il Libano crollerà. Spero che oggi il governo Netanyahu approverà l’accordo di Stati Uniti e Francia. Basta con ulteriori richieste”.
A cura di Ida Artiaco
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Bombardamenti in Libano
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Saranno ore importanti, le prossime, in vista del cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah in Libano. Secondo il New York Times, anche la guida suprema dell'Iran Ali Khamenei ha dato il via libera all'accordo di tregua, mentre il quotidiano libanese al Akhbar, vicino all'organizzazione sciita filoiraniana, ha scritto che "i libanesi sono vicini alla fine dell'aggressione israeliana, a meno che non ci sia un nuovo piano da parte di Netanyahu".

Fonti libanesi hanno indicato che i presidenti degli Stati Uniti, Joe Biden, e della Francia, Emmanuel Macron, potrebbero annunciare ufficialmente l'accordo entro le prossime 36 ore, anche se continuano gli attacchi alla periferia sud di Beirut. È di almeno 7 morti e una trentina di feriti il bilancio aggiornato degli ultimi raid israeliani nel cuore della Capitale libanese, dove l'Idf ha colpito un palazzo che ospita sfollati. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese. Allo stesso tempo Israele ha condotto una serie di raid consecutivi contro la periferia sud, che secondo l'agenzia di stampa nazionale Ani sono i più violenti dall'inizio della guerra in Libano oltre due mesi fa.

Anche l'Onu ha ribadito la richiesta di un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e a Gaza. "L'unico modo per porre fine alle sofferenze delle persone da tutte le parti è un cessate il fuoco permanente e immediato su tutti i fronti: in Libano, in Israele e a Gaza", ha detto ai giornalisti a Ginevra Jeremy Laurence, portavoce di Volker Turk, responsabile diritti umani dell'Onu.

Ma a intervenire sulla questione è stato soprattutto l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, parlando con i media a margine del G7 Esteri di Fiuggi: "Dobbiamo raggiungere l'accordo per il cessate il fuoco oggi: non ci sono più scuse per rinviare. Altrimenti il Libano crollerà. Spero che oggi il governo Netanyahu approverà l'accordo di Stati Uniti e Francia. Basta con ulteriori richieste".

Sempre sul primo ministro israeliano, a seguito del mandato di cattura emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale, Borrell ha aggiunto: "Vedremo oggi quale sarà il risultato finale delle discussioni ma voglio essere chiaro sul fatto che non c'è alternativa, spero che alla fine saremo in grado di dire chiaramente che gli europei rispetteranno gli obblighi del diritto internazionale. Gli Usa faranno quello che vogliono. Gli europei devono seguire e applicare le decisioni della Corte penale internazionale: non è qualcosa che si può scegliere quando è contro Putin e rimanere in silenzio quando la Corte è contro Netanyahu", ha ribadito. A lui ha risposto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, affermando che sulla Cpi "parleremo dopo. Siamo amici di Israele ma penso che dobbiamo rispettare il diritto internazionale".

Sempre Borrell ha infine dichiarato che si deve "fermare il blocco degli aiuti umanitari a Gaza. Gli aiuti sono totalmente impediti dall'esercito israeliano, dobbiamo dire la verità, diamo un nome alle cose. Non entrano più aiuti umanitari nel nord di Gaza, per questo ho detto ieri ai miei colleghi, agli arabi e agli europei se sia utile dire ancora belle parole. Dobbiamo agire. Perché non mettiamo sul tavolo del Consiglio sicurezza Onu sugli aiuti umanitari per aiutare la popolazione? La soluzione due Stati arriverà dopo, qui parliamo di giorni e settimane. La fame viene utilizzata come arma contro le persone completamente abbandonate".

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