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Ora il governo promette un testo sulla violenza di genere entro l’8 marzo

Il governo ha annunciato di star lavorando a un testo unico con tutte le norme in tema di violenza di genere, da varare entro l’8 marzo. La ministra Roccella ha detto che la misura avrà “un forte impatto”. Nei fatti però, il testo non presenta alcuna novità rispetto a quanto già previsto, per cui è difficile valutare quale sarà la sua reale efficacia.
A cura di Giulia Casula
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Un testo unico che ricomprenda tutte le norme in tema di violenza di genere. È questa l'iniziativa annunciata ieri dal governo, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.

Di per sé la misura non presenta nessuna novità, dal momento che si tratterà di un testo meramente compilativo, come ammesso dalla stessa ministra per le Pari opportunità, Eugenia Roccella, che ne ha dato l'annuncio.

Durante la conferenza stampa a margine del Consiglio dei ministri, Roccella ha elogiato l'operato dell'esecutivo nel contrasto alla violenza di genere, che a suo dire si sarebbe manifestato "non solo con iniziative celebrative e discorsi, ma anche con atti concreti". Tra questi la ministra annovera ora anche l'idea di dare vita a un tavolo di lavoro presso la presidenza del Consiglio, che si occuperà di redigere il corpus normativo.

Il testo dovrà essere pronto entro l'8 marzo, giornata internazionale dedicata alla festa della donna, "per trasmettere il testo al Presidente della Repubblica".

Roccella ha spiegato di aver dato mandato ai suoi uffici e a quelli della ministra per le Riforme istituzionali Casellati, che lavoreranno assieme a "tutte le amministrazioni coinvolte".

Nel comunicare l'iniziativa pensata dal governo, la ministra ha parlato di "un passaggio fondamentale", che "avrà un forte impatto" su operatori del settore e sulle stesse donne "che potranno conoscere e riconoscere meglio il fenomeno". Non è chiaro però, quale sarà l'effetto concreto della misura, che per ammissione della stessa ministra sarà priva "di novità legislative".

In sostanza, si tratterà di un testo riassuntivo che includerà tutte le disposizioni relative alla violenza di genere, ma anche più in generale quelle che "riguardano il lavoro, l’empowerment, e tutti i fronti su cui in qualche modo la violenza contro le donne si esprime".

Per la ministra Casellati, l'iniziativa avrà "un approccio innovativo poiché si concentrerà sull'intero universo femminile, affrontando tutti i diritti delle donne". Nella riorganizzazione, "si partirà dall'educazione e dalla formazione nelle scuole per promuovere la cultura del rispetto, fino a trattare le norme relative all'inserimento delle donne nel mondo del lavoro", ha spiegato.

Nei fatti però, il testo non modificherà né aggiungerà nulla rispetto alle norme già previste in materia, pertanto, è difficile immaginare come possa incidere realmente incidere nella lotta alla violenza di genere.

Anche la scelta di un'altra data simbolo per l'approvazione, quella dell'8 marzo, solleva dei dubbi sull'effettiva capacità dell'esecutivo di uscire dal perimetro degli slogan e dei proclami quando si parla di questi temi.

Indubbiamente, la decisione consentirà di riordinare le diverse norme sotto un unico cappello, agevolandone così il riconoscimento da parte dei cittadini, come sottolineato da entrambe le ministre. Ma al netto di questo, l'efficacia della misura, che risponde principalmente a un intento organizzativo, resta discutibile.

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