Abusi sessuali e violenze su pazienti psichiatriche a Jesi: marito e moglie a processo
È stato chiesto il giudizio immediato dalla Procura di Ancona per i due coniugi, Franco Frantellizzi e Dina Mogianesi, di 86 e 78 anni, accusati di lesioni, maltrattamenti e abusi sessuali aggravati su pazienti psichiatriche che vivevano in un appartamento a Jesi in regime di cohousing. Marito e moglie andranno a processo il 21 novembre prossimo.
La coppia jesina era stata arrestata lo scorso aprile e si trova attualmente ai domiciliari. La polizia aveva avviato una indagine dopo la segnalazione arrivata da un medico psichiatra che aveva in cura una delle ospiti che vivevano nell'appartamento in via del Verziere.
La donna aveva raccontato di aver subito violenze all'interno dell'abitazione: dalle punizioni corporali, alle privazioni del cibo, del riscaldamento, dell'uso del telefono, fino agli insulti e alle offese. L'uomo avrebbe anche approfittato sessualmente di quattro delle cinque ospiti della casa. Gli abusi sarebbero avvenuti mentre le aiutava a lavarsi.
La casa era stata presa regolarmente in affitto e pagata dai tutori legali delle pazienti, assistite sotto forma di volontariato dalla coppia poi finita in manette. Le telecamere messe poi dalla polizia avrebbero trovato riscontro dei fatti denunciati. Frantellizzi andrà a processo per maltrattamenti aggravati su tutte e cinque le donne ospiti, in concorso con la moglie, e violenza sessuale aggravata.
Per Mogianesi il giudizio immediato è stato chiesto per lesioni ad una paziente, a cui avrebbe staccato parte del lobo di un orecchio, facendola finire in ospedale con 10 giorni di prognosi, e per maltrattamenti su tutte le pazienti in concorso con il marito. Per le lesioni oggi l'imputata ha chiesto la messa alla prova e il giudice Alberto Pallucchini ha rinviato all'udienza del 14 novembre per la decisione. Se sarà ammessa la 78enne andrà a giudizio solo per i maltrattamenti.
La coppia di coniugi è difesa dall'avvocato Alessia Barcaglioni e ha sempre rigettato le accuse. Nella vicenda è indagata a piede libero anche la figlia dei due arrestati, per maltrattamenti in concorso morale con i genitori. Faceva la badante nella casa delle pazienti psichiatriche e avrebbe taciuto su quanto accadeva. Per lei si procede a parte e l'indagine è ancora aperta.