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Suicida a 15 anni a Senigallia, i genitori: “Ricattato con video e foto, chi ha sbagliato va licenziato”

Parlano i genitori del 15enne che si è tolto la vita con la pistola del padre a Senigallia: “Lo ricattavano con foto e video che hanno fatto girare sul web o che minacciavano di diffondere. Nessuna chiamata dai bulli, vogliamo il licenziamento per chi a scuola ha sbagliato”
A cura di Biagio Chiariello
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I genitori di L.C., il 15enne che si è tolto la vita a Montignano di Senigallia, era sotto ricatto dai bulli che a scuola lo tormentavano. I genitori ne sono certi, come hanno confermato gli stessi Francesco e Viktoryia anche in un'intervista a Repubblica. Con loro c’è l’avvocata e amica di famiglia Pia Perricci: "Chiediamo il licenziamento per chi a scuola ha sbagliato e vogliamo che vengano acquisti i telefoni dei tre ragazzi che abbiamo indicato".

Giovedì 17 ottobre si è tenuto il funerale del minore. Già negli scorsi giorni la madre ha denunciato i compagni per atti di bullismo che il figlio con estrema vergogna e grande difficoltà era riuscito a raccontarle. Gli accusati però non li hanno mai contattati: "Anzi, uno di loro ha fatto di peggio. Su TikTok ha scritto un post chiaramente allusivo. Agli inquirenti faremo avere anche questo. Significa che non hanno capito nulla di quello che è successo. E noi sospettiamo anche che ci sia qualcosa di più", dice la legale.

Ma soprattutto i genitori del giovane suicida temono "che ci siano dei video o delle foto, che abbiano fatto girare sul web o che minacciavano di diffondere, e che Leonardo venisse bullizzato anche fuori dall’ambiente scolastico. Alcuni studenti hanno detto che anche all’uscita veniva perseguitato. Noi abbiamo bisogno di sapere cosa sia successo davvero in questo mese".

Dei problemi il figlio "ha parlato solo negli ultimi tempi, all’inizio sembrava tutto tranquillo. Speriamo si riesca a aprire il telefono di Leo. La verità è lì dentro, purtroppo è un iphone e ha un sistema di sicurezza difficile da bucare. Pensavamo di conoscere la password, ma evidentemente l’aveva cambiata di recente. Abbiamo trovato un foglio con dei codici, ma nessuno funziona, quindi dovrà essere mandato all’estero".

Poco prima di togliersi la vita con la pistola del papà, il 15enne si era sfogato con mamma. "Ho parlato col prof di sostegno, gli ho detto che voglio andare via dalla scuola", le avrebbe detto "Mi trovo male. Non ce la faccio più, l’ho spiegato al prof", ma "lui non fa nulla, non mi ascolta, ha detto che la scuola fino a 16 anni è obbligatoria".

"Fa male, fa tutto troppo male. Per questo chiediamo a tutti i genitori di Senigallia di essere uniti, di denunciare. Da fuori quella scuola sembra impeccabile, tranquilla, ma ogni giorno scopriamo qualcosa di marcio in più. Ci vuole chiarezza. Ci sono troppi ragazzi lì dentro ed evidentemente sono a rischio", ribadiscono i genitori.

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