Si chiude la campagna elettorale in Liguria, Orlando a Fanpage: “Bucci era integrato nel sistema Toti”
Si avvicina il momento della verità in Liguria, e i due sfidanti per le elezioni regionali, il dem Andrea Orlando e il candidato del centrodestra Marco Bucci, sindaco di Genova, sono alle battute finali della campagna elettorale. Si vota domenica 27 ottobre e lunedì 28 ottobre. Si tratta del primo dei tre importanti test elettorali d'autunno: la Liguria infatti precede le Regionali in Emilia-Romagna e Umbria.
Mancano poche ore ormai all'inizio del silenzio elettorale, e fin dalla composizione delle liste questo appuntamento è sembrato molto poco locale: le ripercussioni della politica nazionale si sono fatte sentire, e sicuramente il risultato non potrà che avere delle conseguenze sugli equilibri a Roma. Anche perché i cittadini liguri sono stati chiamati alle urne prima del tempo: le elezioni anticipate si sono rese necessarie dopo l'inchiesta sull'ex governatore Giovanni Toti, che lo ha portato prima agli arresti domiciliari, quindi alle dimissioni e alla successiva decisione di patteggiare.
È in questo clima arroventato che si è consumato lo scontro politico tra i candidati in Liguria, che sono in tutti 9 (oltre a Orlando e Bucci ci sono Alessandro Rosson, Davide Felice, Francesco Toscano, Marco Giuseppe Ferrando, Nicola Rollando, Maria Antonietta Cella, Nicola Morra).
Per Orlando la parola chiave della campagna elettorale è stata discontinuità. Ha chiesto più volte a Marco Bucci di condannare in modo netto sulle vicende giudiziarie dell'amministrazione Toti, senza risultato: "Non mi aspettavo una presa di distanza netta da parte di Bucci, perché sapevo che era perfettamente integrato in quel sistema", ha dichiarato oggi a Fanpage.it.
Votare Bucci, è il ragionamento del parlamentare, significa di fatto riproporre la gestione Toti, "perché Bucci faceva parte di quel sistema di potere, perché si è candidato in piena continuità con quell'esperienza, ha tra i suoi front runner l'assessore uscente di Toti alla sanità, scassata dalla destra di Governo", ha detto a Fanpage.it. E proprio sulla sanità, come ha sottolineato in un'intervista a Fanpage.it rilasciata un mese fa, vuole concentrare la sua azione politica da presidente di Regione, per ridurre le liste d'attesa, migliorare le condizioni lavorative del personale sanitario, ed evitare così che i cittadini siano costretti a curarsi fuori Regione.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio a luglio aveva attaccato i giudici che avevano confermato i domiciliari a Toti, dicendo che dell'ordinanza non si capiva nulla. E proprio in questi giorni si sta consumando un nuovo fortissimo scontro tra la maggioranza e la magistratura, a partire dalla vicenda Albania. "Vedo una chiara insofferenza, molto profonda, nei confronti di qualsiasi contropotere. Nordio, come si è visto, aveva preso un granchio ma il Governo va oltre quando pensa sostanzialmente all'eliminazione della separazione dei poteri", ha commentato Orlando a Fanpage.it. La tensione tra politici e giudici è salita al punto che il sottosegretario alla Giustizia Delmastro (Fdi) è arrivato a chiamare i magistrati "ayatollah": "Non è la prima volta che il sottosegretario Delmastro dà segni di forte esaltazione e di mancanza di equilibrio", ha detto l'ex ministro della Giustizia a Fanpage.it.
Orlando ha sicuramente il merito di essere riuscito a costruire una coalizione larghissima, con l'unica eccezione di Italia viva, che poco prima della chiusura delle liste si è sfilata dalla partita. Uno dei partiti della coalizione, il M5s, in queste ore è alle prese con la deflagrazione del conflitto tra il leader Giuseppe Conte e del Garante del Movimento, il comico genovese Beppe Grillo. Ma il candidato del Pd non pensa che questo possa avere un peso sul voto degli elettori Cinque Stelle in Liguria: "Non è un elemento che ho avvertito in campagna elettorale. Guardo sempre con profondo rispetto alle dinamiche interne alle forze politiche, a maggior ragione quando riguardano un alleato come i 5Stelle".
Questa sera Orlando è a Genova, per chiudere la campagna elettorale in vista del voto di domenica, così come il suo principale avversario Bucci. La sala del Teatro Politeama della città è stracolma, visto che l'evento si sarebbe dovuto tenere nella centralissima piazza Matteotti, luogo simbolo a Genova delle lotte politiche e sindacali, ma il maltempo lo ha impedito. Accanto a lui c'è la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, il segretario dei Verdi Angelo Bonelli, il segretario del Psi Enzo Maraio, la vice segretaria di Azione Elena Bonetti, e il leader di Azione Carlo Calenda, in collegamento streaming da remoto.