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Celeste Palmieri uccisa a San Severo, la sindaca: “Un cittadino le ha tenuto la mano dopo l’agguato”

“Nelle ultime ore della sua vita Celeste ha avuto il conforto di un cittadino che le ha stretto la mano nel luogo in cui veniva colpita. Oggi noi siamo quel cittadino che infonde coraggio a chi ha paura”. Così Lidya Colangelo, sindaca di San Severo, ha invitato i concittadini a partecipare alla fiaccolata in ricordo della 56enne uccisa dall’ex marito. Oggi i funerali della donna.
A cura di Eleonora Panseri
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"Nelle ultime ore della sua vita Celeste ha avuto il conforto di un uomo, di un cittadino che le ha stretto la mano, proprio nel luogo in cui veniva brutalmente colpita. Oggi noi siamo quel cittadino che infonde coraggio a chi ha paura".

Con queste parole Lidya Colangelo, sindaca di San Severo (Foggia) ha invitato i suoi concittadini a partecipare domani, martedì 22 ottobre, alla fiaccolata organizzata per ricordare le vittime di femminicidio e Celeste Palmieri, la 56enne uccisa il 18 ottobre scorso dall'ex marito, Mario Furio, 59 anni, agente di polizia penitenziaria in pensione.

L'uomo le ha sparato e con la stessa arma si è tolto la vita. Palmieri, madre di 5 figli, aveva ripetutamente denunciato Furio e aveva avviato le pratiche per la separazione. Ma, per non turbare i figli, aveva deciso di non trasferirsi in una residenza protetta. Il braccialetto elettronico che indossava non ha funzionato quando l'uomo le si è avvicinato oltre il consentito.

La fiaccolata di domani partirà alle 19 da via Salvemini nei pressi del parcheggio del supermercato dove la 56enne è stata uccisa. La sindaca ha inviato i partecipanti alla fiaccolata a portare una candela e a indossare scarpe rosse o un nastro rosso al polso e a "manifestare la propria presenza anche attraverso la realizzazione di cartelloni o striscioni, che offrano anche visivamente i sentimenti di partecipazione e la testimonianza di affetto di tutta la popolazione".

Al corteo sono stati invitati a partecipare anche i familiari della donna, le autorità civili, religiose e militari, le associazioni di volontariato, del terzo settore, sportive, le scuole di ogni ordine e grado.

La fiaccolata arriverà in piazza Municipio, dove si terrà il momento conclusivo con l'intervento della prima cittadina che ha sottolineato come "in questi giorni di dolore la nostra comunità ha l'obbligo di raccogliersi, per non consentire alla rabbia di avere il sopravvento. La follia omicida di un singolo non deve avvilire il senso di umanità che ciascuno di noi porta con sé e che esprime nella propria famiglia e nella propria città".

Oggi i funerali della 56enne, proclamato il lutto cittadino

Alle 16 di oggi, lunedì 21 ottobre, sono iniziati i funerali della donna nella chiesa dell'Immacolata. Il Comune, com'era stato annunciato in precedenza, ha proclamato il lutto cittadino in concomitanza con il rito funebre.

Il vescovo Giuseppe Mengoli è stato incaricato di celebrare le esequie, mentre la salma ha fatto ingresso nella chiesa stracolma di persone per hanno voluto dare l'ultimo saluto a una donna da tutti descritta come "perbene, discreta e solare". In chiesa sono presenti con i figli, i fratelli e l'anziana madre della vittima. In prima fila anche la sindaca.

Una corona di fiori con scarpette rosse è stata inviata da insegnanti e alunni della scuola frequentata da una delle figlie della donna. Un manifesto con le foto della 56enne e del suo papà, deceduto qualche tempo fa, è affissa all'ingresso della chiesa. "Il mio destino è di stare accanto a te – si legge sul manifesto -. Con te vicino più paura non avrò. Arrivo papà".

Il vescovo durante l'omelia: "Dobbiamo metterci accanto a chi soffre"

"Siamo cristiani, siamo chiesa. E come chiesa abbiamo la prima grande responsabilità, che è quella di metterci accanto a chi sta soffrendo", ha detto Mengoli durante l'omelia.

"Sappiamo come chiesa che l'amore non muore mai. La parola fine non esiste. Ed è legata a Gesù e alla sua presenza. Una domanda penso sia esplosa nel cuore di tutti, anche guardando ciò che accade sull'intero continente: ‘Dov'è Dio?‘. La prima risposta è che Dio è in quella vittima innocente che vedete crocifissa. Pensate che il Signore ha preso quel posto anche per condividere con noi le situazioni più drammatiche", ha aggiunto il vescovo.

"La nostra sorella Celeste, vivendo già in situazioni non facili, aveva anticipato il perdono a chi eventualmente le avrebbe fatto del male. Lo aveva anticipato ai figli dicendo loro perdonate anche voi. Sapete cosa è questa? È santità. – ha concluso – Perché noi dobbiamo smetterla di vedere soltanto il buio e lamentarci del buio. Perché nel buio dovremmo accendere anche un fiammifero. E Celeste oggi ha acceso un fiammifero. Che oggi io mi porto a casa con una straordinaria lezione di vita cristiana".

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