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Caso Boccia-Sangiuliano

Caso Sangiuliano-Boccia, il ministro Giuli sentito in procura a Roma sulla vicenda

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è stato convocato in procura a Roma in merito alla vicenda che vede coinvolti l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice e influencer, Maria Rosaria Boccia. Il colloquio tra il ministro e i magistrati romani è durato circa un’ora.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, è stato convocato per essere sentito in Procura come testimone, nell'ambito dell'inchiesta che riguarda i rapporti tra l'ex ministro Sangiuliano e la sua ex collaboratrice Maria Rosaria Boccia.

Giuli è arrivato questa mattina nella città giudiziaria di Roma, a piazzale Clodio, sede della procura della Capitale. Il titolare del MiC, secondo quanto si apprende, ha incontrato il procuratore Francesco Lo Voi e il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, titolari dell'inchiesta sul caso Sangiuliano-Boccia, che ha portato alle dimissioni dell'ex ministro della Cultura Sangiuliano. L'imprenditrice campana è indagata per lesioni e minaccia a personalità politica.

Giuli è stato sentito come persona informata sui fatti nell'ambito della vicenda. Il colloquio in procura, a quanto risulta è durato circa un'ora.

Il prossimo 29 ottobre il Senato deciderà se autorizzare o meno l'acquisizione della corrispondenza privata tra l'ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Maria Rosaria Boccia, prima indicata come possibile consigliera ai Grandi eventi, e poi allontanata dal dicastero, senza ricevere alcun incarico

La richiesta di visionare la corrispondenza era stata avanzata dal tribunale dei ministri. Il voto avverrà prima nella Giunta delle elezioni e immunità (a cui la richiesta è stata inviata) e lo stesso giorno, più tardi, voterà l'Aula. Il 22 ottobre la Giunta discuterà la relazione, che poi sarà messa ai voti.

Sangiuliano ha diritto, se lo ritiene opportuno, di chiedere di essere sentito dalla Giunta o mandare una memoria scritta. Oggetto della richiesta è di fatto la copia forense del cellulare di Boccia (tra chat, messaggi, mail) o di altri dispositivi elettronici. In ballo c'è l'acquisizione e non l'uso.

Sul caso Boccia interviene la Giunta del Senato perché è quella competente sui ministri che non sono parlamentari, che è appunto il caso Sangiuliano. La vicenda è partita dalla denuncia presentata dal parlamentare dei Verdi, Angelo Bonelli, che ha chiesto chiarezza sulla relazione tra l'ex ministro e Maria Rosaria Boccia: i reati ipotizzati per Sangiuliano sono peculato per distrazione e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio, nell'ambito dei rapporti che l'ex ministro ha avuto con l'influencer, con cui ha rivelato, durante un'intervista al Tg1, di aver avuto una relazione ‘privata'.

Boccia indagata per reati contro il patrimonio

Maria Rosaria Boccia risulta indagata anche per reati contro il patrimonio dalla Procura di Pisa. È quanto emerge nelle ultime ore, in seguito alla notifica di alcuni atti da parte della Guardia di Finanza del Gruppo di Torre Annunziata (Napoli), che hanno consegnato la documentazione all'imprenditrice di Pompei.

Ad anticiparlo è stato Il Fatto Quotidiano. Al momento, dagli ambienti investigativi si mantiene il più stretto riserbo sulla vicenda, ancora nelle fasi delle indagini preliminari. Secondo quanto si apprende, i fatti contestati risalirebbero al 2021 e sarebbero accaduti in provincia di Pisa, anche se dalla Procura pisana non trapelano informazioni neanche sulla tipologia di reato contestato alla 41enne.

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