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Senigallia, 15enne morto suicida: al setaccio pc e cellulare. Il preside: “Era un giovane senza problemi”

Il ragazzino è stato trovato morto in un casale di campagna, vicino a Montignano, frazione di Senigallia (Ancona). Pare fosse vittima di bullismo. Nel pomeriggio eseguita l’autopsia. Il dirigente scolastico: “Era ben inserito a scuola, con buoni rapporti con i compagni e il personale scolastico”.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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È sul mondo della scuola che sembrano concentrarsi le indagini della Procura di Ancona per accertare le cause che hanno portato alla morte di un 15enne a Montignano, frazione di Senigallia. L.C. è stato descritto come uno studente ben inserito, senza particolari problemi e con buoni rapporti con tutti.

La famiglia, però, è convinta che fosse vittima di bullismo. L. "veniva preso in giro con frasi volgari e pesanti. Di questo si era confidato con i genitori. Tanto che la notte scorsa, attorno alle 3, mentre erano in corso le ricerche, la madre ha presentato denuncia ai carabinieri, indicando anche i nomi dei ragazzi che lo deridevano con frasi pesantemente volgari e ingiuriose". A precisarlo è il legale della famiglia del giovane, Pia Perricci, che spiega: "La famiglia del giovane era affiatata, il dialogo con lui c'era, non voleva più andare a scuola e i genitori ne avrebbero presto parlato con la preside".

Simone Ceresoni, dirigente scolastico del polo Corinaldesi-Padovano di Senigallia, l’istituto che il 15enne ha frequentato fino a giugno scorso prima di cambiare scuola, ne parla così: "Lo scorso anno scolastico Leonardo è stato uno studente del Corinaldesi-Padovano e i suoi ex compagni di classe e i suoi ex docenti lo ricordano come ben inserito a scuola, con buoni rapporti con i compagni e il personale scolastico. Dopo essere stato promosso a giugno, ha deciso di cambiare istituto scolastico perché attratto dall’offerta formativa e scolastica di un’altra scuola più affine alle sue inclinazioni e progettualità personali".

La magistratura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. L’indagine, coordinata dal pm Irene Bilotta, è contro ignoti e mira a fare chiarezza su eventuali responsabilità esterne. Si procederà alle verifiche sui dispositivi informatici come telefonino, playstation e pc portatile, del ragazzino. E nel pomeriggio è avvenuta l'autopsia all'ospedale Torrette a cura del medico legale Eva Montanari.

La vicenda ha chiaramente suscitato grande dolore e preoccupazione nella comunità locale. "Una grande tragedia per l'intera comunità, purtroppo si è trattato di un evento molto brutto. Conosco il padre. Per quanto mi riguarda, so che è una persona estremamente seria e brava, molto generosa anche sul lavoro. Davvero – conclude – una triste vicenda che ci lascia sgomenti", dice il sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti.

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