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L'omicidio di Francesco Chimirri a Crotone

Il figlio dell’uomo ucciso dal poliziotto ha raccolto la pistola da terra e ha tentato di ammazzare l’agente

Dopo aver raccolto da terra l’arma usata dal poliziotto di 37 anni accusato di aver ucciso suo padre, il figlio del 44enne Francesco Chimirri ha tentato a sua volta di togliere la vita all’agente. È quanto emerso dalla ricostruzione della Procura, che sta indagando sui fatti avvenuti lunedì 7 ottobre a Crotone, e da un video diffuso in rete.
A cura di Eleonora Panseri
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A sinistra, il 44enne Francesco Chimirri
A sinistra, il 44enne Francesco Chimirri
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Il figlio di Francesco Chimirri ha raccolto da terra l'arma usata da G.S., il poliziotto 37enne accusato di aver ucciso suo padre, e ha tentato a sua volta di togliere la vita all'agente. Questo è quanto emerso dalla ricostruzione della Procura che sta indagando sui fatti avvenuti ieri, lunedì 7 ottobre, a Crotone. 

Il viceispettore, aggredito a calci e pugni da alcune persone subito dopo il ferimento del 44enne, morto durante il trasporto in ospedale, ora è indagato. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, anche il figlio della vittima sarebbe stato iscritto nel registro con l'accusa di tentato omicidio. Il gesto del ragazzo sarebbe stato anche ripreso in un video, girato nei concitati momenti successivi all'omicidio.

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In un comunicato diffuso dalla Procura vengono ripercorsi i fatti che hanno preceduto e seguito la morte di Chimirri, sposato e padre di quattro figli, di professione pizzaiolo, molto noto e seguito su TikTok.

Tutto avrebbe avuto origine da un banale incidente stradale a Isola Capo Rizzuto, comune limitrofo a Crotone, al quale avrebbe assistito il poliziotto. Chimirri, coinvolto nell'incidente, anziché fermarsi per chiarire la dinamica del sinistro e le relative responsabilità, sarebbe fuggito.

A questo punto l'agente, anche se in borghese e libero dal servizio, avrebbe inseguito la vettura del 44enne, che viaggiava insieme ad un'altra persona, e lo avrebbe raggiunto a Crotone, nel quartiere "Lampanaro", noto alle forze dell'ordine per essere luogo di residenza di numerosi pregiudicati.

Una volta bloccate le auto, il viceispettore sarebbe sceso dalla sua vettura e, dopo essersi qualificato, avrebbe chiesto spiegazioni a Chimirri. A questa domanda sarebbe seguita "un'aggressione brutale", secondo quanto riporta la Procura, ai danni del poliziotto, e una "violenta colluttazione", al culmine della quale avrebbe sparato tre colpi contro Chimirri, uno soltanto dei quali lo avrebbe raggiunto e ucciso.

Sarebbe stato dunque proprio durante le concitate fasi successive che il figlio di Chimirri, dopo aver assistito insieme ad altri familiari all'omicidio del padre, avrebbe raccolto la pistola, caduta di mano al poliziotto finito in terra, e avrebbe tentato di sparare all'agente senza però riuscire nel suo intento.

Le condizioni del 37enne, ricoverato nell'ospedale "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro, restano stazionarie. Il poliziotto non é in pericolo di vita, ma ha riportato gravi traumi al volto, tanto da rendere necessario un intervento chirurgico.

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