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Furti di veicoli e riciclaggio, 6 persone arrestate ad Andria: “Fenomeno avvertito come piaga sociale”

È stata denominata ‘Raptor’ l’operazione che questa mattina ad Andria ha portato all’arresto di 6 indagati per associazione a delinquere e, a vario titolo, per rapina, furto e riciclaggio. Quattro sono state portate in carcere, due invece poste ai domiciliari. “Questo fenomeno viene avvertito come una piaga sociale, sono persone disposte a qualsiasi cosa”, ha spiegato a Fanpage.it il Comandante provinciale Massimiliano Galasso.
A cura di Eleonora Panseri
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I Carabinieri impegnati nell'operazione Raptor - foto Arma dei Carabinieri.
I Carabinieri impegnati nell'operazione Raptor – foto Arma dei Carabinieri.

È stata denominata ‘Raptor' l'operazione che questa mattina ad Andria ha portato all'arresto di 6 persone indagate per associazione a delinquere e, a vario titolo, per rapina, furto e riciclaggio. Quattro sono state portate in carcere, due invece poste ai domiciliari.

I militari dell'Arma del Comando provinciale di Barletta-Andria-Trani, supportati dal personale del 6° Nucleo Elicotteri, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e dal Nucleo cinofili di Modugno, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani su richiesta della Procura.

Nel provvedimento vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei 6 soggetti indagati. Il provvedimento cautelare è l’esito di una lunga attività di indagine, iniziata dicembre 2023 a marzo 2024, dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Barletta Andria Trani, mirata al contrasto dei reati predatori (da qui il nome ‘Raptor').

"La fase investigativa pura è durata 3-4 mesi perché abbiamo voluto concentrare gli sforzi in pochissimo tempo perché questo fenomeno viene avvertito come una piaga sociale, è quello che probabilmente abbassa di più la percezione della sicurezza", ha spiegato a Fanpage.it il Comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Massimiliano Galasso.

I beni sottratti hanno infatti un grande valore e sono nello specifico macchine operatrici, cingolati, trattori stradali e rimorchi. "Ci siamo concentrati maggiormente sui furti di mezzi da lavoro che vengono rivenduti o interessati dal classico ‘cavallo di ritorno‘ (la richiesta di pagamento di un riscatto per la restituzione, ndr) perché stiamo parlando ovviamente del sostentamento delle aziende. La filiera del riciclaggio qui è particolarmente forte", aggiunge.

Secondo l'impianto accusatorio accolto dal gip, gli indagati, tutti di Andria, avrebbero costituito un’associazione a delinquere con la disponibilità di armi e strumenti utilizzati per inibire le comunicazioni telefoniche e telematiche finalizzata a realizzare una serie indefinita di delitti contro il patrimonio nell’ambito della provincia, ma anche a Matera e San Benedetto del Tronto.

"Si tratta di associazioni estremamente strutturate, impostate proprio per agire ogni volta che c'è la possibilità", spiega ancora Galasso. Le operazioni sono state supportate da intercettazione telefoniche e ambientali, acquisizione dei dati del traffico telefonico e telematico, riprese video e monitoraggio di veicoli, così come da ordinaria attività di polizia giudiziaria come servizi dinamici e di osservazione, controllo e pedinamento.

Grazie al lavoro di indagine è stato possibile documentare l’esistenza e l’operatività dell’associazione, così come decifrare il linguaggio in codice adottato dai membri nelle loro conversazioni, che avvenivano attraverso reti telefoniche dedicate, con apparecchi radio portatili.

La parola “Scatt sciann” veniva utilizzata per indicare l’arma da fuoco, “toc toc” per i telefoni,  “chiacchiaraul” per le ricetrasmittenti, “cornut” per gli inibitori di frequenza, “maciste” per il trattore stradale mentre “la gatta” era l’autovettura veloce utilizzata per compiere le azioni delittuose.

Sono stati raccolti elementi che hanno attribuito alle 6 persone interessate dal provvedimento diversi illeciti. Tra questi, una rapina in un’azienda di trasporti avvenuta in Andria nel corso della quale, dopo essersi introdotti all’interno della sede della ditta e aver minacciato il custode, avevano prelevato del denaro.

Tre furti avvenuti a Matera, Trani e San Benedetto del Tronto, un tentato furto di mezzi pesanti e macchine operatrici a Trani del valore complessivo stimato di 400mila euro circa (tutti poi recuperati da militari dell’Arma e restituiti) e il riciclaggio di un trattore stradale rubato.

"Si tratta di persone disposte a tutto, anche a speronare i mezzi delle forze dell'ordine per fuggire, ed è successo più volte. Solo quest'anno abbiamo avuto, come Arma dei Carabinieri, quattro-cinque episodi. I miei se la sono cavata con qualche giorno di riposo o qualche graffio, ma sarebbe potuta andare molto peggio. Per questo ci dobbiamo approcciare sempre con il massimo della professionalità e con servizi robusti", ha spiegato ancora il Comandante.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e, dopo l’esecuzione della misura cautelare, ci sarà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza dovrà essere accertata durante il processo.

"Noi stiamo lavorando molto sul controllo del territorio perché siamo tornati a delle tecniche di 30 anni fa che però sono sempre valide. Il primo consiglio per chi è vittima di queste azioni è quello di evitare di pagare perché altrimenti si rischia di foraggiare un meccanismo illegale che non ha fine. – raccomanda Galasso – L'altro suggerimento è quello di allarmare i propri mezzi e i depositi delle aziende e collegarli con la polizia".

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