video suggerito
video suggerito

Anniversario strage di Bologna, polemica di Meloni: “Verso di me attacchi ingiustificati, clima di odio”

La strage di Bologna, il 2 agosto 1980, fu eseguita da gruppi neofascisti e uccise 85 persone. Nel quarantaquattresimo anniversario, il capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente del Senato Ignazio La Russa e molti esponenti del governo Meloni hanno ricordato la strage, sottolineandone la matrice. La presidente del Consiglio ha attaccato chi aveva criticato il governo dal palco della commemorazione: “Molto grave”.
A cura di Luca Pons
76 CONDIVISIONI
Immagine

Nel quarantaquattresimo anniversario della strage di Bologna, che il 2 agosto 1980 provocò la morte di 85 persone con una bomba piazzata nella stazione ferroviaria del capoluogo dell'Emilia-Romagna, le massime cariche dello Stato hanno ricordato la tragedia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato "i morti, le immagini della stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani", sottolineando che si trattò di una "spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani", nonché di "una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni". A scatenare la polemica però è stato un intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha attaccato il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage Paolo Bolognesi per le sue parole.

Meloni: "Attacchi ingiustificati a me e governo, mettono a rischio nostra incolumità"

Giorgia Meloni ha usato un'espressione più convoluta per parlare della strafe: "Il terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste", ha colpito "con tutta la sua ferocia la nazione e 44 anni dopo quel terribile attentato l'Italia intera si stringe ancora una volta alla città di Bologna e ai famigliari delle vittime", ha dichiarato.

La premier ha poi polemizzato: "Sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al governo". Ha poi specificato: "Sostenere che le ‘radici di quell'attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo', o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2 è molto grave". Ed è "pericoloso, anche per l'incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa nazione".

Meloni ha concluso: "Credo che, in questo clima di crescente odio, le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute. Mi appello a tutti perché si torni all'interno di una cornice di normale dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura".

Cosa ha detto il presidente dell'associazione vittime della strage di Bologna

L'attacco di Meloni è stato rivolto all'intervento di Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione che riunisce le famiglie delle vittime della strage. Bolognesi, salito sul palco durante la commemorazione, ha criticato l'esecutivo:  "Chi è al governo non ha compreso bene le verità processuali, lacuna notevole per la nostra democrazia", ha affermato. "Gli ultimi processi hanno certificato che la strage fu organizzata e finanziata dai vertici della loggia P2, protetta da servizi segreti deviati ed eseguita da terroristi fascisti". Per questo, ha continuato, "siamo sgomenti nel vedere pochi anni dopo quel 1980 un presidente del Consiglio che era stato membro della P2 e a cui hanno addirittura intitolato un aeroporto", in un riferimento a Silvio Berlusconi.

Bolognesi ha insistito: "Il tentativo di riscrivere la storia repubblicana cancellando le responsabilità del mondo neofascista nello stragismo non passerà, troverà la nostra ferma opposizione. Le radici di quell'attentato affondano nella storia del postfascismo italiano, in quelle organizzazioni nate dal Movimento Sociale Italiano negli anni cinquanta: Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale oggi figurano a pieno titolo nella destra italiana di governo". Per questa parte politica, "lo stragismo e in particolare la strage di Bologna, rappresentano una macchia da togliere a tutti i costi dalla loro storia, da negare oltre ogni evidenza".

Infine, ha fatto un riferimento alla riforma della giustizia: "Non può inoltre passare sotto silenzio il recente attacco alla magistratura italiana attraverso un rinnovato progetto, che fu della loggia massonica P2, di separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti. Una magistratura autonoma e indipendente secondo l'attuale quadro costituzionale è invece una garanzia per tutti i cittadini e riteniamo dia forza anche alla ricerca della verità". Poi si è rivolto a Giorgia Meloni: "L'attuale presidente del consiglio, in occasione del 43esimo anniversario parlò di terrorismo, di vigliaccheria e di ferocia, ma si guardò bene dal nominare la matrice fascista. Sui processi ancora in corso per la strage di Bologna si tace: stampa e mass media sono silenti o trattano sbrigativamente la questione come un fatto locale".

La risposta di Schlein e Bolognesi a Meloni: "Basta vittimismo"

"Fare la vittima attaccando il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime, nel giorno in cui si commemorano gli 85 morti e i 200 feriti dell'infame strage neofascista alla stazione di Bologna, è un'operazione deplorevole", ha commentato la segretaria del Pd Elly Schlein. "Chi amministra una comunità dovrebbe cucire le fratture, sanare le ferite, mentre Meloni fa il contrario: spacca, divide, mette gli uni contro gli altri".

Dura anche la risposta di Bolognesi stesso: "La finisca di fare la vittima. Non è una vittima, ma una che prende in giro le vittime. Qua le vittime siamo noi, non lei". Sul punto della destra di governo che condividerebbe le sue radici con la matrice della strage, ha replicato: "Io ho letto le sentenze, posso dire che la ‘fucina' dell'Msi ha generato anche altre cose", oltre a una classe dirigente.

Piantedosi e La Russa: "Strage di matrice neofascista"

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha parlato a Bologna, nel cortile di palazzo d'Accursio, aprendo la commemorazione. Ha subito chiarito: "Siamo qui oggi a commemorare il 44esimo anniversario della strage di Bologna. Una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella sua componente più sensibile, vale a dire le persone comuni. Il governo c'è". In più, il ministro ha ricordato la questione dei risarcimenti alle vittime della strage di Bologna. Bisogna, ha detto "porsi il problema delle coperture finanziaria" per pagare questi risarcimenti, altrimenti "si rischierebbe di fare promesse che non troverebbero poi concreta realizzazione. Ci stiamo lavorando".

Matteo Salvini ha diffuso sui social il suo ricordo, senza citare la matrice neofascista dell'attentato: "Quarantaquattro anni fa, alla stazione di Bologna, l’Italia viveva una delle sue pagine più buie: una bomba esplode, 85 tra donne, uomini e bambini perdono la vita. Una ferita profonda nel cuore dell’Italia e degli italiani che rimane aperta ancora oggi. È fondamentale tenerne viva la memoria affinché drammi del genere non ricapitino mai più".

"Ricordare quanto accaduto a Bologna 44 anni fa è un dovere dello Stato", ha scritto Antonio Tajani, leader di Forza Italia. "Perché l'eversione e lo stragismo, di qualsiasi matrice, non possano mai sovvertire la democrazia e la libertà".

Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, seconda carica dello Stato, ha ricordato la strage sui social: "Un vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista", l'ha definita. Per poi aggiungere: "Tramandare i valori di libertà e democrazia è un impegno imprescindibile, e allo stesso tempo è di fondamentale importanza proseguire l'opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari d'inchiesta, per fare luce su ogni ombra del nostro passato e rendere giustizia a tutte le vittime del terrorismo".

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha a sua volta ricordato "un eccidio di matrice neofascista, con responsabilità accertate in sede processuale. Il dramma del 2 agosto 1980 rappresenta una ferita aperta nella storia del Paese, nel dolore per le vittime e nella costante indignazione per i tentativi di depistaggio. Mi stringo ai familiari delle vittime e rivolgo il mio pensiero di vicinanza e gratitudine a chi ha combattuto, e continua a combattere, affinché sia fatta piena luce sui fatti".

Manifestazione con migliaia di persone a Bologna

Nonostante il caldo, migliaia di persone sono scese in piazza per commemorare l'attentato con un corteo. Erano presenti i parenti delle vittime, molti sindaci della zona e rappresentanti delle autorità. Nella folla c'era anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che parlando con i giornalisti presenti ha dichiarato: "Questa è stata una strage di matrice neofascista, con intento chiaramente eversivo della Repubblica, che bisogna riconoscere per quello che è e provare a trarre una lezione". Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle, ha invece scritto sui social: "Memoria, ricerca ostinata e quotidiana di ogni pezzo di verità e giustizia, guardia sempre alta. Sono i nostri doveri a 44 anni dalla strage di Bologna, dalle 85 vittime dei progetti neofascisti, fra strategia della tensione e depistaggi".

Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi-Sinistra, ha dichiarato: "Il 2 agosto 1980 i fascisti mettevano una bomba alla stazione di Bologna, nell'ambito di una strategia eversiva di apparati dello Stato e di associazioni segrete. Eppure a 44 anni di distanza da quella strage c'è ancora chi non intende usare quella parola, ‘strage fascista'. Ecco perché a maggior ragione il dovere della memoria e l'impegno per contrastare i rigurgiti neofascisti deve essere esercitato, al di là dell'ipocrisia e delle sottovalutazioni di chi è attualmente al governo".

76 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views