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Ragazza di 27 anni ricoverata a Prato per meningite dopo un viaggio: profilassi per i contatti stretti

Secondo caso di meningite meningococcica in Toscana nel giro di una settimana: una ragazza è stata ricoverata a Prato dopo essere rientrata da un viaggio fuori regione, avviata la profilassi per i contatti stretti. Solo il 26 luglio era arrivata la stessa diagnosi per un ragazzo di 28 anni di Firenze.
A cura di Ida Artiaco
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Nuovo caso di meningite meningococcica in Toscana nel giro di pochi giorni. Dopo la diagnosi arrivata per un ragazzo di 28 anni di Firenze, una ragazza di 27 è stata ricoverata per la stessa patologia a Prato. Lo comunica la Asl Toscana Centro con una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale.

Stando a quanto ricostruito dai sanitari, la giovane paziente ha cominciato a manifestare i sintomi della malattia subito dopo essere rientrata da un viaggio fuori regione. È intanto in corso la tipizzazione per identificare il ceppo coinvolto. La Asl ha spiegato che "i sanitari hanno subito riconosciuto il quadro clinico e hanno provveduto a segnalare tempestivamente il caso alla unità funzionale di igiene pubblica e della nutrizione di Prato che si è attivata immediatamente mettendo in atto tutti gli interventi preventivi necessari, proponendo la profilassi farmacologica ai contatti stretti emersi dall'inchiesta epidemiologica in accordo con le indicazioni della circolare del ministero della Salute sulla ‘prevenzione e controllo delle malattie batteriche invasive prevenibili con vaccinazione' del 9 maggio 2017″.

Solo lo scorso 26 luglio era stato notificato un caso di meningite da meningococco B in un uomo di 28 anni che vive e lavora nel comune di Firenze, ricoverato sempre in un ospedale della Asl Toscana centro "in condizioni critiche", aveva spiegato l'Azienda sanitari dandone la notizia. La meningite meningococcica, ha concluso la Asl, "colpisce prevalentemente i bambini piccoli, gli adolescenti e giovani adulti e può causare quadri clinici molto gravi".

Come ha spiegato anche l'Istituto superiore di Sanità sul proprio sito ufficiale, "nel 10-20% dei casi la malattia in questione si manifesta con decorso fulminante e può portare al decesso in poche ore anche in presenza di una terapia adeguata".

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