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L’emendamento della Lega contro l’obbligo vaccinale è inammissibile: non sarà discusso in commissione

Non sarà discusso in commissione l’emendamento della Lega, a prima firma Claudio Borghi, che proponeva di eliminare l’obbligo per alcuni vaccini al di sotto dei 16 anni. Ecco perché.
A cura di Annalisa Girardi
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L'emendamento della Lega, proposto da Claudio Borghi per togliere l'obbligo di alcune vaccinazioni per i minori, sarà dichiarato innammissibile e non verrà quindi esaminato e votato in Commissione affari sociali del Senato. Lo riportano le agenzie di stampa, che citano fonti parlamentari. In mattinata si è svolta una riunione di maggioranza, in previsione dei lavori in commissione, che ha deciso di non dare spazio alla proposta di Borghi, valutandola "inammissibile per estraneità" al decreto sulle liste di attesa.

L'emendamento proponeva nello specifico di eliminare l'obbligo vaccinale sotto i 16 anni contro alcune malattie, tra cui morbillo e varicella, e aveva attirato le critiche della comunità medica e scientifica. "La proposta di abolire l'obbligatorietà per le vaccinazioni pediatriche contro morbillo, rosolia, varicella e parotite è priva di qualsiasi fondamento scientifico e rischierebbe di vanificare gli sforzi degli ultimi anni per arrivare ai tassi di copertura vaccinale raccomandati dagli organismi sanitari nazionali e internazionali, ancora oggi lontani dell'esser raggiunti", ha commentato il presidente nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri, Antonio D'Avino, spiegando che ad esempio nessuna Regione in Italia riesce ancora a raggiungere il 95% di copertura contro il morbillo.

La proposta di modifica non è stata dichiarata inammissibile perché basata su presupposti antiscientifici, ma per estraneità rispetto alla materia del decreto di riferimento, quello per smaltire le liste d'attesa. Anche a questo proposito il presidente dei pediatri ha avuto qualcosa da ridire: "Bene il decadimento della proposta di emendamento, ma al di là della questione ‘tecnica' dell'estraneità della materia rispetto al contenuto del ddl, che ha portato al rigetto della proposta emendativa, preme sottolineare la totale assenza di dati scientifici a supporto della revoca dei vaccini obbligatori per i minori. I vaccini sono farmaci sicuri ed efficaci, essenziali per proteggere chi è più fragile da malattie infettive pericolose e in grado di provocare vere e proprie epidemie, come avviene per il morbillo che ogni anno colpisce migliaia di bambini, con conseguenze importanti sulla loro salute e anche sul Servizio Sanitario Nazionale".

Il testo dell'emendamento affermava che i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella sarebbero passati da ‘obbligatori' a ‘raccomandati', annullando di fatto l'effetto della legge Lorenzin del 2017. Non solo: si chiedeva di conseguenza che i bambini non vaccinati per queste patologie potessero comunque essere iscritti alle scuole per l'infanzia.

"Pare che l'orientamento del presidente della Commissione Sanità del Senato, Franco Zaffini sia quello di dichiarare inammissibile per estraneità di materia il mio emendamento per l'abolizione della Legge Lorenzin. La decisione un po' mi stupisce perché il decreto parla di Sanità ma, avendo fatto anch'io il presidente di Commissione, so che è suo potere decidere l'ampiezza del perimetro con cui valutare l'attinenza o meno degli emendamenti al decreto. Nessun problema, è una considerazione formale non una bocciatura nel merito quindi lo riproporrò in un altro provvedimento più adatto", ha replicato Borghi su X.

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