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Stop al piano Uk per trasferire i migranti in Ruanda, Starmer conferma: “Morto e sepolto”

“Morto e sepolto, prima ancora di iniziare”. Così il nuovo premier britannico, Keir Starmer, ha annunciato di aver archiviato definitivamente il controverso piano, voluto dal governo Sunak, per trasferire i migranti irregolari presenti sul territorio nazionale in Ruanda.
A cura di Giulia Casula
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"Morto e sepolto, prima ancora di iniziare". Il premier britannico Keir Starmer, fresco di insediamento al numero 10 di Downing Street, nella sua prima conferenza stampa ha chiarito che il piano voluto dal governo Sunak per deportare i migranti in Ruanda verrà definitivamente archiviato.

Nonostante i dubbi avanzati dall'Onu e dal Consiglio europeo sul cosiddetto Piano Ruanda, ritenuto "un pericolo precedente a livello globale", lo scorso aprile il Parlamento britannico aveva dato il via libera al controverso programma, pensato per contrastare l'immigrazione illegale attraverso il trasferimento dei richiedenti asilo verso il Paese africano.

Ora però, il nuovo primo ministro, leader dei laburisti, usciti vincitori dalle elezioni anticipate inglesi, ha deciso di abbandonare il piano Ruanda fortemente voluto dai Conservatori. Starmer ha ribadito che con il ritorno alla guida del Labour Party, dopo 14 anni di dominio Tories, il Regno Unito conoscerà un importante "cambiamento".

Nel corso della conferenza stampa, dopo aver incontrato per la prima volta la sua squadra di ministri, Starmer ha precisato di voler mettere in atto "una politica che funzioni" per i cittadini. Tra i pesi massimi del suo Gabinetto spuntano Angela Rayner, in qualità di vicepremier, Rachel Reeves al ministero dell'Economia, David Lammy agli Esteri, John Healey a capo della Difesa, Yvette Cooper all'Interno, mentre Pat McFadden sarà alla guida del Cabinet Office.

La vittoria schiacciante dei laburisti, con 412 seggi su un totale di 650 nella House of Commons inglese, rappresenta un'impresa storica per il partito guidato da Starmer. "Per la prima volta in più di 20 anni, abbiamo la maggioranza in Inghilterra, Scozia e Galles e questo è un chiaro mandato per governare in tutti e quattro gli angoli del Regno Unito e, quindi, da domani mi recherò in tutte e quattro le nazioni", ha detto.

Il neo premier ha rivelato di aver spiegato al suo Gabinetto "come mettere in pratica i piani contenuti nel programma elettorale" oltre a dettagliare "esattamente quello che si aspetta in termini di standard, esecuzione e fiducia". Il tour nelle diverse regioni del Paese comincerà dalla Scozia, per proseguire in Irlanda del Nord, Galles e infine Inghilterra, per "stabilire un modo di lavorare in tutto il Regno Unito, che sarà diverso e migliore di prima", ha detto.

Il leader laburista si è detto determinato a non fermarsi finché "non avrà realizzato il cambiamento" per il quale gli elettori britannici gli hanno dato mandato, assicurando che il suo esecutivo avrà "una mentalità di servizio. Il nostro Paese viene al primo posto, e il partito al secondo posto. E non è uno slogan".

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