Messina, esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio: le fiamme e il boato, 3 feriti gravi

Si è verificata una violenta esplosione a Messina in una casamatta di una fabbrica di fuochi d’artificio, nel rione Bordonaro. Tre persone sono rimaste gravemente ferite. La nube di fumo nero è stata ripresa in un video dopo l’esplosione. Il boato è stato avvertito in tutta la zona periferica di Messina. Ricoverati i proprietari della fabbrica, i fratelli Giovanni e Cristina Arigò, e la madre, Giuseppa Costa. L’incendio è stato spento dai Vigili del fuoco.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Tre persone sono rimaste ustionate in un'esplosione avvenuta a Messina in una casamatta di una fabbrica di fuochi d'artificio nel rione Bordonaro. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco.

Stando alle prime informazioni, confermate dai soccorritori a Fanpage.it, l'incendio sarebbe già stato spento dai vigili del fuoco. Un forte boato è stato udito in gran parte della zona, nella periferia della città.

Tre i feriti gravi nell'esplosione

I tre feriti sono stati trasportati al Policlinico di Messina e ricoverati in gravi condizioni, con ustioni su gran parte della superficie del corpo. Si tratterebbe dei due proprietari della fabbrica, i fratelli Giovanni e Cristina Arigò, e della loro madre, Giuseppa Costa. Il titolare dell'azienda Giovanni Arigò (e non Arrigò) è stato trasferito al centro grandi ustionati di Genova; ha riportato ustioni sul 90 per cento del corpo e le sue condizioni sono definite molto gravi. Nell'esplosione sono rimaste ustionate anche la sorella di Arigò, Cristina, e la madre Giuseppe Costa. (ANSA). 2024-07-04T19:06:00+02:00 YPP-NU ANSA per CAMERA20https://trust.ansa.it/ea5180d39cc6f2bb2ee64612eab66b0e5481db70b4ffcef1b1df21de2cf1e08a

Il più grave sarebbe l'uomo. Dopo aver ricevuto le prime cure al Policlinico, sarebbe stato portato d’urgenza al centro grandi ustionati dell’ospedale Cannizzaro di Catania e poi al centro grandi ustionati di Genova; ha riportato ustioni sul 90 per cento del corpo.

Le cause dell'esplosione sono ancora da accertare

Le cause dell'esplosione sono ancora in fase di accertamento. La casamatta nella quale si è verificato l'incidente è un locale di deposito nel quale non possono essere lavorati materiali esplosivi.

Non è chiaro invece se in quel momento le tre persone ricoverate stessero confezionando proprio lì del materiale utile alla realizzazione di fuochi d'artificio. All’interno dell’azienda a conduzione familiare non c’erano altri dipendenti.

Foto inviata a Fanpage.it da un lettore
Foto inviata a Fanpage.it da un lettore

Questo dettaglio sarà chiarito tramite le indagini delle forze dell'ordine. L'esplosione sarebbe stata causata da un innesco che potrebbe essere stato provocato da una piccola carica elettrostatica. Le verifiche su questo punto sono ancora in corso.

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Secondo quanto spiegato a Fanpage.it dai soccorritori, per innescare un'esplosione in un deposito di quel tipo è sufficiente una piccola carica elettrostatica come quella che normalmente si accumula scendendo da un'autovettura.

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Secondo quanto hanno raccontato alcuni testimoni, citati da Repubblica, si sarebbero verificate diverse esplosioni, in rapida successione. Poi l’incendio si sarebbe propagato creando una densa nube visibile da tutta la città, come si vede in alcuni video condivisi sui social da chi ha assistito al fatto.

L'area dove oggi a Messina è scoppiata una fabbrica di fuochi d'artificio, nel rione Bordonaro, è stata posta sotto sequestro, così come di tutti i locali.

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