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backstair / Gioventù Meloniana: inchiesta su giovani di FdI

Lettera di Meloni a dirigenti Fdi dopo inchiesta di Fanpage, Bonelli: “Non riesce a dire ‘antifascista’”

La premier Meloni condanna le frasi antisemite e razziste in una lettera inviata ai dirigenti di Fdi: “Non ho tempo da perdere con chi non è in grado di capire cosa sia Fratelli d’Italia”. Bonelli: “Conferma l’ambiguità storica del suo partito, che condanna il razzismo e l’antisemitismo ma non riesce a dichiarare che il fascismo deve essere estirpato definitivamente”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo la pubblicazione delle due puntate dell'inchiesta di Fanpage.it Gioventù Meloniana, che ha raccolto materiale su atteggiamenti nostalgici nei confronti di fascismo e nazismo tra i suoi giovani militanti, la premier Meloni ha inviato una lettera agli esponenti di Fratelli d'Italia.

"Il nostro compito è troppo grande perché si possa consentire a chi non ne ha compreso la portata di rovinare tutto. Non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi non è in grado di capire cosa sia Fratelli d'Italia e quali siano le grandi sfide storiche della nostra epoca", ha scritto la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, nella missiva indirizzata ai dirigenti del suo partito, in cui prende le distanze dalle frasi razziste e antisemite pronunciate da alcuni ragazzi di Gioventù Nazionale, esternazioni che hanno portato alle dimissioni due militanti, Flaminia Pace ed Elisa Segnini.

"Non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi vuole farci tornare indietro, o con chi ci trasforma in una macchietta – ha sottolineato -. Non ho e non abbiamo tempo da perdere con chi, inconsapevolmente o meno, diventa uno strumento nelle mani dell'avversario. Chi non è in grado di capirlo, chi non ha compreso questo percorso, chi non e' in condizione di tenere il passo, non può far parte di Fratelli d'Italia".

Bonelli: "Perché il presidente del Senato collezione busti del Duce?"

"La lettera ai vertici di Fdi dopo l'inchiesta di Fanpage di Giorgia Meloni conferma l'ambiguità storica del suo partito, che condanna il razzismo e l'antisemitismo ma non riesce a dichiarare che il fascismo deve essere estirpato definitivamente dal suo partito e non riesce a pronunciare la parola ‘antifascista'", si legge in una nota il deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.

"Su questa ambiguità si è consentito che nel paese, diffusi dalla sua giovanile, derivassero comportamenti e simbologie del passato fascista e totalitario, evidenziati nell'inchiesta di Fanpage.it. Lei afferma di condannare tutti i totalitarismi, ma non il fascismo e non affronta il problema degli atteggiamenti dichiaratamente fascisti presenti nel suo partito. Le sue affermazioni finte democratiche sono talmente inverosimili che nessuna persona di passaggio per strada le crederebbe. Se è vero che nel suo partito non c'è spazio per i nostalgici e i totalitarismi come vuole farci credere, ci spieghi perché ha promosso a Presidente del Senato chi fa collezione dei busti del Duce e che disse che a via Rasella i partigiani uccisero dei musicisti pensionati e non dei nazisti".

Morassut (Pd): "Meloni vada a Salò e rinneghi il fascismo"

"Le parole di Giorgia Meloni sull’inchiesta di Fanpage sono insufficienti e minimizzano l’accaduto, oltre ad attaccare la libera stampa che ha il diritto e il dovere di svolgere inchieste sul potere e sui potenti", ha scritto in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

"La Presidente del Consiglio deve compiere un gesto definitivo per sganciare finalmente lei e il suo partito dal periodo più buio della nostra storia – ha aggiunto il parlamentare dem – Vada a Salò e rinneghi il fascismo; vada in quel luogo e dica a chiare lettere che la destra italiana si libera per sempre di quella zavorra che ancora la rende non credibile agli occhi di milioni di italiani e dell’Europa, che infatti la mette ai margini".

Speranzon (Fdi): "Su antisemitismo sia fatta indagine a 360 gradi"

"Sull'antisemitismo ci deve essere un'indagine a 360 gradi. Bene che la Commissione Segre abbia chiesto l'acquisizione dei filmati da Fanpage ma una simile iniziativa non può e non deve essere limitata perché è certamente necessario indagare sul fenomeno dell'antisemitismo in tutte le sue forme. Come ha sottolineato la nostra presidente Meloni in Fratelli d'Italia non ci deve essere spazio per atteggiamenti razzisti, auspico perciò che le indagini intendano coprire uno spettro ampio", ha dichiarato il vicepresidente vicario presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Raffaele Speranzon, componente la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza.

Baldino (M5s): "Ragazzi di Gioventù Nazionale vittime di cattivi maestri"

"I ragazzi della giovanile di Fdi sono vittime di cattivi maestri", ne è convinta Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio.

"La Presidente del Consiglio è una cattiva maestra quando fatica a dichiararsi antifascista continuando a riferirsi genericamente ai ‘totalitarismi' – sottolinea Baldino – quando rispondendo alle sollecitazioni della stampa sul caso Fanpage, si abbandona ad un duro attacco al giornalismo d'inchiesta. È una cattiva maestra quando arriva a derubricare saluti romani, canti, espressioni antisemite come ‘stupido folklore' o ‘macchiettismo'. Non è folklore, è nostalgia del fascismo".

"Quando fomenta i ragazzi verso chi ha idee diverse dalle sue e da quelle del suo partito, proponendo logiche manichee del bene contro il male assoluto e il male assoluto è rappresentato dall'altro. Invece di fomentarli, dovremmo insegnare ai nostri ragazzi a rispettare le idee diverse, a condannare la violenza come quella di alcuni deputati della sua maggioranza che hanno aggredito con calci e pugni un deputato di opposizione colpevole di aver esibito la bandiera dell'Italia ad un ministro. È una cattiva maestra quando indica come Presidente del Senato, un esponente del suo partito che non ha mai rinnegato le sue nostalgie fasciste. Predica l'inizio dell'era del merito ma mette a capo del partito la sorella, nel Consiglio dei Ministri il cognato, all'interno di aziende pubbliche persone vicine al suo partito, come emerso recentemente proprio in Rai, in INPS e in altri enti – continua Baldino – se c'è qualcuno a cui attribuire le colpe di tutto quanto accade nelle sezioni della sua giovanile, anche la potenziale truffa ai danni dello Stato sui fondi del servizio civile universale, su cui domani interrogheremo il governo, deponga la carta e il calamaio e si guardi allo specchio". 

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