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Rapina alla Mondialpol di Sassari, caos in strada per fuggire e le auto in fiamme: il piano studiato per anni

I malviventi che sono entrati nella sede Mondialpol di Caniga avrebbero studiato il piano per anni prima di metterlo in atto. Almeno 20 i banditi che hanno fatto irruzione nei locali per portare via il denaro.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Poco dopo le 20 del 27 giugno, circa 20 persone sono entrate armate nella sede di Caniga della Mondialpol, a pochi metri dalla motorizzazione civile, nella periferia di Sassari. I malviventi sarebbero entrati sparando all'impazzata e in poco meno di mezz'ora sono riusciti a portare via milioni di euro. Un piano studiato a tavolino forse per anni che ha sconvolto i residenti.

Come sono entrati nel caveau

La banda, come era già accaduto nel febbraio 2016, ha fatto irruzione nel caveau e ha portato via diversi milioni di euro aprendosi la strada con i Kalashnikov e sparando anche contro una macchina dei carabinieri accorsa sul posto. Stando a quanto finora ricostruito, mentre una parte della banda criminale entrava nel caveau, l'altra bloccava tutte le principali vie di accesso.

Per accedere alla stanza blindata, i malviventi hanno sfondato le pareti dell'edificio con un escavatore, trasportato sul posto tramite un autoarticolato. Il braccio meccanico dell'escavatore ha "scavalcato" il muro di cinta in lunghezza per poi estrarre anche il denaro depositato.

I rapinatori all'interno dei locali avevano invece indosso tute nere, passamontagna e giubbotti anti proiettile. Gli uomini armati hanno sparato in aria per spaventare le guardie giurate e poi sono scappati con altri sacchi di denaro caricati su un furgone Fiat Ducato Bianco. Tanta la paura per i residenti, che in quel momento si trovavano in città per gli acquisti nella zona industriale di Predda Niedda. Tante altre persone, invece, stavano uscendo dal posto di lavoro per tornare a casa. In pochi istanti le operazioni di polizia hanno creato il caos in quasi ogni ingresso della città, paralizzata per molto tempo dalla rapina.

Il piano per la fuga dal caveau

Per favorire la fuga, i banditi hanno cosparso le vie limitrofe della zona di Caniga con chiodi e incendiato alcune auto per creare scompiglio e confondere gli agenti. I malviventi hanno imboccato una strada contromano per fuggire. Stando a quanto reso noto, sulla loro strada avrebbero trovato le forze dell'ordine e per farla franca, non avrebbero esitato a sparare ad altezza uomo. Fortunatamente, nessun militare è rimasto ferito. A quel punto, sono riusciti a imboccare la statale 131 in direzione Cagliari, facendo perdere le loro tracce.

Carabinieri e polizia hanno avviato immediatamente le indagini mentre un elicottero dell’Arma  ha volato a bassa quota per diverso tempo sulla vie d’uscita della città. Per tutta la notte è proseguita la caccia all’uomo con centinaia di uomini in campo.

Preoccupazione dal sindacato dei carabinieri

A tal proposito, i sindacati dei carabinieri hanno espresso preoccupazione per l'assalto alla Mondialpol. "La rapina a Sassari ha dimostrato come i mezzi di protezione delle vetture delle forze dell'ordine possano evitare un funerale –  ha dichiarato in una nota Davide Satta, segretario generale nazionale aggiunto dell'Unione Sindacale Italiana Carabinieri (Usic) -. Le stazioni che talvolta coprono i turni del reparto Radiomobile, non hanno gli strumenti di protezione idonei alla loro tutela".

Il segretario generale del Sim Carabinieri, Antonio Serpi, ha espresso la sua "profonda preoccupazione per la determinazione e la violenza dimostrata dai malviventi".

"Purtroppo assistiamo ad una vasta sproporzione tra l'aumento della criminalità e i mezzi in dotazione e questo Nsc lo denuncia da tempo" ha sottolineato il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri (Nsc). "Poco personale, età media piuttosto alta e parco auto non adeguato – ha continuato -. Alla luce di questi numerosi episodi, chiediamo che anche le stazioni siano dotate di un parco auto provvisto di blindatura e che possa resistere agli urti, anche dovuti a colpi di arma da fuoco".

Il procuratore generale di Cagliari Luigi Patronaggio si dice "particolarmente allarmato dalla ferocia delle bande armate organizzate che continuano a perpetrare rapine nel territorio sassarese, con modalità para militari ed uso di armi micidiali". In una nota, Patronaggio ha fatto sapere che si sta adoperando per creare sinergie fra le procure del distretto e le Forze dell'ordine.

"Scene inimmaginabili a Sassari quanto è accaduto è spaventoso e preoccupante. Fortunatamente non ci sono state vittime, ma è del tutto evidente la necessità di rafforzare presidi di polizia e carabinieri e tanti dei nostri territori sono sprovvisti. Il ministro dell'Interno non può tacere". Lo ha affermato Francesca Ghirra, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha presentato un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi sulla situazione dell'organico delle forze di sicurezza in Sardegna.

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