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Cosa c’è scritto nella lettera sulle migrazioni che Ursula von der Leyen ha mandato ai leader Ue

Prima di un importante Consiglio europeo, la presidente uscente della Commissione – Ursula von der Leyen – ha inviato ai leader Ue una lettera sulla strategia in materia di migrazioni, parlando di accordi con Paesi terzi ed esternalizzazione delle domande di asilo.
A cura di Annalisa Girardi
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Alla vigilia di un Consiglio europeo chiave, specialmente per la definizione dei vertici e gli assetti futuri delle istituzioni europee, la presidente uscente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha inviato ai leader europei una lettera per fare il punto sulla strategia in materia di migrazioni. "La dimensione esterna è un fattore chiave per il successo del Patto sull'asilo e la migrazione, poiché solo con partenariati ben funzionanti riusciremo a ottenere una cooperazione volta a prevenire le partenze e a combattere il traffico di migranti, nonché a garantire rimpatri agevoli delle persone senza diritto di soggiorno", ha scritto, delineando una posizione che si può sovrapporre a quella esposta oggi da Giorgia Meloni nelle comunicazioni in Parlamento in vista del vertice. "L'Ue riuscirà a fermare l'immigrazione irregolare solo se sarà in grado di attuare politiche globali e intelligenti con i nostri vicini e oltre", ha aggiunto.

Anche per von der Leyen è quindi fondamentale basare la gestione dei flussi migratori sugli accordi con i Paesi terzi: "I partenariati globali possono funzionare solo se la migrazione va di pari passo con una serie di interessi condivisi che includono la sicurezza, lo sviluppo economico, l'energia e il commercio. Questi partenariati sono di reciproco interesse: devono essere costruiti sulla considerazione delle esigenze e degli interessi dei nostri partner e sulla consapevolezza che i principali interessi europei devono essere rispettati, agendo nell'interesse reciproco".

La presidente uscente della Commissione ha poi sottolineato che "molti Paesi membri stanno esaminando strategie innovative per prevenire la migrazione irregolare", ad esempio esaminando "le domande di asilo oltre le frontiere esterne dell'Ue". In altre parole, un'esternalizzazione delle richieste di protezione internazionale. "Sono in corso riflessioni su idee che sicuramente meriteranno la nostra attenzione quando sarà avviato il nostro prossimo ciclo istituzionale", ha aggiunto von der Leyen, in quello che potrebbe sembrare un riferimento anche all'accordo dell'Italia con l'Albania. Poi ha proseguito: "Basandoci sull'approccio del percorso sviluppato dall'Unhcr e dall'Oim, possiamo cercare di sostenere la creazione di sistemi nazionali di asilo funzionanti nei Paesi partner, rafforzando al tempo stesso la nostra cooperazione sui ritorni ai paesi di origine accompagnati da misure di reintegrazione per i rimpatriati".

E ancora: "Come previsto nel regolamento sulla procedura di asilo, la Commissione valuterà come lavorare meglio in sinergia con i futuri Paesi terzi sicuri designati e continuerà a sostenere queste riflessioni, sempre nel rispetto del diritto internazionale e consapevole della necessità di lavorare in modi che siano accettabili anche per i nostri partner e che consentano di trovare soluzioni durature per i migranti stessi". Infine von der Leyen ha concluso ribadendo che lo spirito del Patto Ue sulle migrazioni e l'asilo "è di solidarietà, per garantire che nessuno Stato membro sia lasciato solo ad affrontare la pressione migratoria"

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