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A Ste TikTok va stretto: “Porto un messaggio di uguaglianza, non devono esserci differenze nell’amore”

Ste è una delle next big thing della musica italiana, la sua musica è anche in Radar la playlist di Spotify sugli emergenti dell’anno. Dopo il successo su TikTok arriva anche il primo EP, l’intervista per Fanpage.
A cura di Francesco Raiola
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Ste (ph Francesco Galgano per Fanpage)
Ste (ph Francesco Galgano per Fanpage)

Da qualche mese il nome di Ste sta girando sempre più forte, prima grazie a una canzone diventata virale su TikTok, Red, e poi grazie al passaparola. La cantautrice di Castel Volturno, ma di origini nigeriane, però, non è il classico fenomeno social usa e getta, anzi. Ste ha una grande voce, un gusto incredibile – che unisce soul, R'n'B, musica napoletana – e una presenza scenica che non lascia indifferenti. Lo ha dimostrato con canzoni come "Catene", "Ma come si fa" e la cover di "T'aggio vuluto bene". Venerdì 21 giugno ha pubblicato il suo primo Ep, Romantica, che continuan  a esplorare nuovi suoni e soprattutto parla dell'amore libero, e nelle sue varie sfaccettature, mescolando napoletano e inglese, come spiega anche nell'intervista a Fanpage.

Chi è Ste?

Ste è una ragazza di 27 anni nata a Lagos in Nigeria e arrivata a Napoli in una famiglia napoletana grazie a mia madre e abbiamo convissuto la cultura napoletana e invece mia madre mi ha trasmesso la cultura africana.

A quanti anni sei arrivata qui?

Avevo sedici mesi.

E in che modo le due culture hanno collaborato artisticamente a formarti?

In realtà non è così difficile far collaborare l'Africa con Napoli, perché entrambi hanno il calore, hanno il sole nelle melodie, nei suoni, nei colori, quindi Napoli non è tanto diversa dall'Africa e viceversa.

La melodia napoletana e l'afrobeat che si incastrano…

Esatto, i movimenti, i ritmi della musica napoletana e africana sono non troppo distanti.

Quando hai cominciato a capire che la musica non dico tanto a cantare, ma capire che ti piaceva?

Non ricordo il giorno in cui non ho pensato che la musica mi piacesse, io sono cresciuta in una famiglia che ascoltava musica dalla mattina alla sera, che fosse il genere classico napoletano o l'afro grazie a mia madre, quindi non c'è stato un giorno in cui la musica non sia stata presente nella mia vita.

E quando hai capito, invece, che cantare poteva essere una strada?

Lo sto capendo ora che ci sto provando, perché all'inizio non pensavo che cantare potesse diventare una strada. Anche perché da dove vengo io non ci sono tante prospettive per i giovani, soprattutto a livello musicale, nonostante ci siano tantissimi artisti nel territorio di Castel Volturno che non emergono.

C'è sempre un periodo in cui all'inizio forse si ha un po' di timore: quando hai deciso di pubblicare la musica che facevi?

Prima ho sentito l'esigenza di dover scrivere qualcosa, quindi di andare in uno studio dove poter registrare, poi quando conosciuto il mio manager Massimiliano si è presentata l'opportunità. Più che altro è stato lui che è riuscito a indicarmi questa strada, a farmi capire che c'era questa possibilità e che potevamo affrontare insieme questo percorso. Nel momento in cui ho registrato il primo pezzo e ho incontrato il mio manager ho capito che questo percorso poteva starci, che qualcuno credeva veramente di me.

Mi ricordi qual è stata la prima volta che hai visto un ritorno importante di gente che ti seguiva e cominciava ad apprezzare quello che facevi?

La prima volta che ho capito veramente che qualcuno mi stava ascoltando è stato quando ho cantato il brano "T'aggio vuluto bene", là ho capito. La gente mi stava ascoltando e nel momento in cui è finita la mia esibizione si sono alzati e non mi aspettavo una cosa del genere, tutta quella gente… È uno dei ricordi più belli che ho, al momento.

Quest'anno sei entrata nel progetto radar di Spotify, quindi sei una delle voci nuove per la piattaforma: cosa significa e cosa ti porta come aspettativa?

Lo trovo un mezzo e un'opportunità per poter raggiungere più persone in breve tempo. Non perché debba essere un numero, ma perché posso condividere il messaggio che veicolo nelle mie canzoni a più persone, questo messaggio arriva molto più velocemente ed è una cosa bella.

Qual è questo messaggio?

Il messaggio è che siamo tutti uguali, che non ci dovrebbero essere differenze, perché quello che provo io da donna che ama altre donne è lo stesso di un uomo che ama una donna o dell'affetto in ambiente familiare.

C'è stato un momento in cui hai riconosciuto che questo messaggio stessei arrivando a un pubblico a una platea più ampia?

Nel momento in cui sui social, come Instagram o Tik Tok, mi arrivano dei messaggi in cui mi dicono che li aiuto in periodi particolari della propria vita. Alcune persone mi raccontano cose personali, in cui la mia canzone è riuscita a dargli un po' di sollievo e per me questo è tantissimo, perché significa che sto scrivendo cose positive, cose che aiutano, non sono fini a sé stesse.

Di questo mondo musicale, invece, cosa stai scoprendo?

Tantissime persone, tantissimi artisti, tantissimi generi, ma a livello di approccio alla musica tantissimi modi di pensare, modi di fare musica e la trovo una cosa bellissima perché prima avevo accesso a queste cose tramite Youtube, Spotify, ma ascoltandole, ora le posso vivere, posso vivere dei contesti positivi che mi danno possibilità anche di migliorare ogni volta che conosco una persona nuova.

Fa un po' impressione vedere questo mondo che qualche anno vivevi fa dal di fuori adesso che cominci a muovere i primi passi all'interno?

Per carattere sono sempre stata una persona con i piedi troppo saldamente a terra, ma penso che stare troppo con i piedi per terra non ti dà la possibilità di aprirti alle persone, di farti vedere per quello che sei e ora direi che cammino in modo più leggero, però sempre con i piedi a terra.

E in famiglia che dicono?

In famiglia sono tutti entusiasti di ogni mio progetto, di ogni mia canzone…

Cosa ricordi invece di Red, il tuo primo pezzo andato virale?

Di Red ricordo che la cosa era veramente inaspettata, perché pubblicai questo brano con enorme tranquillità nelle stories e da là non si è capito più niente, hanno cominciato ad arrivarmi messaggi, telefonate che mi dicevano che il brano stava girando. Anche adesso mi arrivano telefonate da Paesi esteri dove si sente il mio pezzo, io non mi aspettavo di raggiungere quei posti, quindi è stato pazzesco, per me. E tuttora tendo a non accorgermi di quello che è successo: quel brano, Red, ha dato modo di ascoltare anche i brani precedenti e hanno apprezzato anche quelli: la maggior parte delle persone mi ferma per Red, ma c'è gente che mi ferma per "Catene", per "Ansia", per "T'aggio vuluto bene".

In riferimento alle tue influenze musicali, quanto il tuo suono si avvicina a suoni e voci che stanno avendo un grande successo internazionale come Tems?

Lei è una delle artiste contemporanee che seguo, però direi che cerco soprattutto di ispirarmi ad artisti tipo Mina, Etta James, Pino Daniele, Ornella Vanoni, Beyoncé… sono sono loro i pilastri della mia musica.

Come è stato crescere a Castel Volturno?

Non è stato difficile, grazie alla mia famiglia e a tutte le persone che mi sono intorno sono cresciuta benissimo.

Tu ormai sei all'interno di questa macro scena napoletana, molto visibile in questi anni grazie all'urban, all'hip hop, all'R'n'B. Cosa ne pensi di questa scena e quanto ti senti o non ti senti dentro questa scena?

La scena musicale al momento è quella che sta dando positività a Napoli, quindi mi farebbe piacere entrarci, anche se non mi sento ancora arrivata. Mi farebbe piacere essere considerata da Napoli una portatrice pure della sua musica, anche perché canto in napoletano non solo in italiano e in inglese. Per me il napoletano è un veicolo per parlare d'amore in modo molto più semplice.

E invece che estate ti aspetta?

Io spero all'insegna di molti impegni, vorrei stare a contatto col pubblico, che è la cosa che mi dà più gioia.

Come è stato il passaggio su palchi più grandi e con un pubblico più grande?

È stato un passaggio non direi difficile perché le persone sono state molto calorose, non mi hanno creato difficoltà difficoltà nell'interagire con loro, però è stato un percorso personale importante perché essendo una persona timida era difficile per me interagire e prendere posizione su un palcoscenico, intanto ci sto ancora lavorando.

Cosa ti auguri per il futuro e se hai qualche desiderio che ti vuoi togliere.

Per i prossimi mesi mi auguro di cantare negli stadi, è una cosa che desidero assai, mentre l'artista con cui vorrei avere uno scambio anche solo di 5 minuti è Mina, sentire la sua opinione, capire come si approccia alla musica, per me sarebbe importante.

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