Morta Ada Battistini, superstite della strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema: aveva 92 anni
È morta a 92 anni Ada Battistini, una delle ultime superstiti della strage nazifascista di Sant'Anna di Stazzema (Lucca) del 12 agosto 1944. Battistini fu anche testimone nel processo al tribunale militare di La Spezia e la sua testimonianza, insieme ai racconti degli altri sopravvissuti, portò alla condanna di 10 ufficiali tedeschi.
Battistini è morta il 15 giugno 2024 dopo una lunga malattia. Il giorno in cui suo malgrado fu testimone della strage di Sant'Anna, fu deportata sulle alture sopra la Versilia insieme a più di 500 persone, tra cui donne, anziani e bambini. All'epoca aveva 13 anni. A differenza di altri coetanei, Battistini fu risparmiata. Non fu l'unica, anche se i sopravvissuti furono pochi e le vittime civili furono 560.
Battistini fu risparmiata insieme ad altri ragazzi perché un giovane soldato tedesco sparò mirando altrove, uccidendo così alcune pecore. Suo padre però fu ucciso nella discesa verso il borgo di Valdicastello come altri suoi familiari e parenti. Nonostante l'accaduto, lei continuò a vivere a Coletti di Sant'Anna fino al 1958, quando si trasferì a Strettoia con il marito Cesare Cinquini.
Dopo la sua morte, la piangono i figli Franco e Maria Pia. "Era una bravissima persona – ha spiegato il genero Vittorio Tommasi -. Ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia e a Sant'Anna, dove continuava a recarsi per vedere la sua casa di Coletti". Ada si occupò anche del fratello, accudendolo per qualche tempo. Il funerale si celebra oggi, lunedì 17 giugno, nella chiesa di Strettoia.
Ada Battistini nacque proprio a Sant'Anna l'11 luglio del 1931. Nei i suoi racconti ricordava gli sfollati saliti da Pietrasanta a Sant'Anna, la squadra di soldati tedeschi che andò anche a casa sua e appiccò il fuoco, il padre che non voleva lasciare l'abitazione e l'evacuazione forzata al paese di Valdicastello.
Nel libro di Oliviero Toscani “Sant'Anna di Stazzema. 12 agosto 1944. I bambini ricordano”, aveva lasciato una testimonianza relativa alla strage del 1944, quando il soldato tedesco che rimase solo con il suo gruppo di prigionieri sparò a cinque pecore risparmiandoli. Poco dopo essere sopravvissuta, apprese delle uccisioni dei parenti, delle cuginette e del ferimento della madre, 44enne. La donna morì poi quattro anni dopo per le sofferenze.
