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15 milioni di “furbetti” in Italia. Ecco cosa farà il governo per combattere l’evasione fiscale

Un italiano su quattro dichiara zero attività finanziarie. Il governo è pronto a dare la caccia all’esercito di evasori italiani per recuperare quei «120 miliardi di soldi rubati». Le armi di Monti sarano un ISEE potenziato e il travaso periodico dei dati dei conti correnti degli italiani dalle banche all’anagrafe tributaria.
A cura di Biagio Chiariello
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il ministro passera promette un impegno a tutto campo contro gli evasori fiscali

I cittadini possono star tranquilli. Nonostante le rumoreggiate ipotesi su una manovra bis, il Ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, ha rassicurato tutti dal salotto tv di Che Tempo Che Fa. Il Decreto Salva Italia dovrebbe bastare da sola a riportare, da una parte, il Paese sui binari economici che gli competono in nome di crescita e sviluppo, dall'altra a farci riacquistare quella tramontata credibilità internazionale. Questi obiettivi si raggiungeranno soprattutto attraverso «la riduzione dell'evasione fiscale». Uno dei mali più antichi che corrode lo Stivale e anche per questo, aggiunge Passera, «l’impegno contro l’evasione sarà senza pace anche perché il governo non deve rendere conto ad elettori».

«Dobbiamo reperire 120 miliardi che sono stati veramente rubati agli altri -ha spiegato a Fabio Fazio il Ministro- e questo ci permetterà di fare investimenti per la crescita rendendo tutto più equo».

La cifra stimata da Passera è da capogiro. Recuperare quei 120 miliardi di euro significherebbe rinvigorire le casse dello Stato in maniera significativa, si tratterebbe di una vera e propria panacea in questi tempi duri di crisi. Ma cosa fare contro questo "virus" (lo spot tv insegna) dello Stato italiano? Come debellare la piaga all italian che coinvolge un italiano su quattro che dichiara zero attività finanziarie, e quindi zero depositi bancari? La cifra è riportata stamane da Repubblica che parla di 15 milioni di italiani che non avrebbero nemmeno un conto corrente: «L'80 per cento di quanti usufruiscono di sconti e aiuti su asili nido e università per i figli, assistenza a domicilio per gli anziani o tessere dell'autobus e bollette di luce e gas a prezzi ridotti, non ha nulla, ma proprio nulla da parte, nemmeno pochi spiccioli in banca o alle poste. Anche se è un professionista o un lavoratore dipendente»

Dunque, cosa fare per recuperare questi «soldi rubati»? A ben vedere il Ministro Passera non è entrato nello specifico delle norme che l'élite del governo Monti ha in mente di presentare. Tuttavia promette un impegno a tutto campo.

Gli strumenti del governo per combattere l'evasione

A partire dal prossimo 2012, l’Agenzia delle entrate inizierà a dare la caccia a quanti aggirano il fisco e i tributi locali, attraverso un trasferimento periodico dei dati dei conti correnti degli italiani dalle banche all'anagrafe tributaria e si servirà dell’ISEE, uno strumento che se potenziato, consentirà di rappresentare con precisione contemporaneamente reddito e patrimonio (mobiliare e immobiliare) del contribuente singolo o della sua famiglia. Per la precisione l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento di valutazione della situazione economica che tiene conto oltre che del reddito anche dei patrimoni mobiliari ed immobiliari, di eventuali mutui e affitti, il tutto rapportato ai componenti del nucleo familiare ISEE. La misurazione dell'ISEE serve a consentire, a chiunque ne abbia bisogno, di ricevere una prestazione assistenziale pagando una quota, calcolata in base al proprio reddito. Troppo spesso però ci troviamo di fronte a «la non congruenza tra bassi redditi ed elevati patrimoni, che non di rado riflette fenomeni di evasione» scrivono Corrado Pollastri, esperto di fisco e ricercatore dell'Ifel, e Salvatore Tutino, fondatore del Cer (Centro Europa ricerche), in una pubblicazione recente. In poche parole: troppi "furbi" ricchi che si fingono poveri, ottenendo immeritevoli aiuti finanziari.

ISEE

Anche per questo il premier ha deciso di dare nuova linfa all'ISEE, come si legge  all’art.5 della manovra: entro il 31 maggio 2012, saranno realtà alcuni provvedimenti che dovrebbero perfezionare la capacità selettiva dell’Isee. «L'impianto ISEE – aggiungono Pollastri e Tutino – è reso fragile dall'incapacità di escludere i falsi poveri dall'accesso ai benefici del welfare. E tale limite è in larga parte imputabile alla difficoltà di intercettare il patrimonio mobiliare».

Saranno dunque vagliate attentamente le somme sollevate da obblighi fiscale (pensioni di invalidità, assegni sociali), e i patrimoni sia in Italia che all'estero, rinvigorendo il sistema di controllo con l'istituzione di un' archivio delle prestazioni sociali agevolate presso l'Inps.

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