15 mesi dopo Fukushima, il Giappone riaccende il nucleare
La scelta è stata fatta, il governo nipponico ha dato il via libera definitivo al ritorno del nucleare nel Paese del Sol Levante. «Ora che abbiamo la comprensione da parte delle autorità locali, la decisione finale del governo è di far ripartire i reattori n. 3 e 4 della centrale di Oi». È il breve messaggio del premier Yoshihiko Noda, espresso ai ministri direttamente coinvolti nella politica nucleare del Paese, subito dopo l'ok ottenuto dal governatore di Fukui, Issei Nishikawa, la cui prefettura ospita l'impianto di Oi e 14 dei 50 reattori complessivi presenti in Giappone. Si tratta della prima riaccensione dell'atomo dopo che tutti gli impianti del paese sono stati chiusi lo scorso anno dopo la crisi di Fukushima. Una decisione quasi «obbligata» fa sapere Noda, quella di far ripartire il nucleare. Troppo grande era il timore di andare incontro ad un rischio blackout dovuto alla carenza di energia elettrica nel periodo estivo in cui i consumi aumentano per l'utilizzo di condizionatori. Le conseguenze per l'economia di un Paese già pesantemente indebitato dalla accoppiata terremoto/tsunami dell'11 marzo 2011, sarebbe state devastanti. All'esterno della residenza ufficiale del premier giapponese, nel centro di Tokyo, diversi manifestanti hanno contestato la scelta del governo. La sensazione della popolazione è che questa mossa, possa rappresentare il preludio per la graduale riattivazione dei reattori, a poco più di un anno da quello che è stato il più grave incidente nella storia del nucleare ad uso civile dopo quella di Chernobyl nell'86.