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Violentata a Rimini, mediatore culturale commenta: “Stupro? Peggio all’inizio, poi la donna gode”

Abid Jee, che risulta essere uno studente di giurisprudenza di 24 anni e mediatore culturale in servizio presso una cooperativa sociale bolognese, su Facebook ha sostenuto che lo stupro sarebbe brutale solamente all’inizio, ma che in seguito la donna in realtà godrebbe come in un qualsiasi altro rapporto sessuale consenziente. Il commento, pubblicato sotto un articolo diffuso dal Resto del Carlino, ha provocato numerose reazioni da parte dei lettori ed è stato cancellato.
A cura di Charlotte Matteini
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"Lo stupro è un atto peggio ma solo all'inizio, una volta si entra il pisello poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale". Il commento, apparso sotto a un articolo diffuso domenica sui social network dalla pagina Facebook del quotidiano Il Resto del Carlino dedicato allo stupro della turista polacca avvenuto pochi giorni fa a Miramare di Rimini, ha scatenato un'accesissima polemica. Abid Jee, che stando alle informazioni reperibili dal suo profilo Facebook risulterebbe essere uno studente di giurisprudenza e mediatore culturale di 24 anni in servizio presso la Cooperativa Lai-momo, struttura che nel bolognese si occupa principalmente di sociale e immigrazione, ha sostanzialmente commentato la versione della turista polacca stuprata a Rimini sostenendo che lo stupro sarebbe un atto brutale solamente all'inizio, ma successivamente, quando il rapporto entra nel vivo – diciamo così – le donne violentate in realtà godrebbero come durante un qualsiasi rapporto sessuale consenziente.

Interpellata dai cronisti de Il Resto del Carlino, Lai–momo ha spiegato di non poter effettuare subito tutte le verifiche possibili per capire se l’utente Abid Jee lavori davvero per la cooperativa, essendo i fatti descritti capitati di domenica. "Qualora fosse un nostro dipendente, è ovvio che noi riteniamo gravissime, assolutamente, le dichiarazioni che lui ha postato. Qualora fosse un nostro dipendente e domani verificassimo la corrispondenza eventuale con la cooperativa, prenderemo tutti i provvedimenti possibili. Se fosse davvero un nostro dipendente riterremmo incompatibile ogni forma di collaborazione. Domattina (lunedì 28 agosto, ndr) subito attiveremo tutte le verifiche. Quelle parole ci danneggiano, sono irrispettose dei valori umani e civili del nostro pensiero e del nostro lavoro. Siamo indignati, faremo tutte le verifiche", hanno dichiarato i responsabili della cooperativa, aggiungendo qualche ora dopo di aver compiuto tutte le verifiche necessarie e di aver preso provvedimenti nei confronti di quello che si è rivelato essere un proprio dipendente.

Il commento di Abid Jee è rimasto sul social network soltanto pochi minuti, nella tarda mattinata di domenica 27 agosto. In seguito, le sue parole hanno provocato numerosissime reazioni da parte degli utenti che si sono imbattuti nel commento, che in seguito è stato cancellato dai gestori della pagina Facebook.

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