Venezuela, in ospedale non ci sono culle: neonati finiscono nelle scatole di cartone
La grave situazione economica in cui versa il Venezuela continua ad avere tragiche ripercussioni sulla vita quotidiana. Ne è una prova la foto scattata da Manuel Ferreira, un avvocato esperto in diritti umani che così ha provato a gettare luce su quanto succede in un reparto maternità di un ospedale locale: in mancanza di culle sono state riciclate delle scatole di cartone per accogliere i bimbi venuti al mondo negli ospedali pubblici. La foto è diventata immediatamente virale su Facebbok e Twitter. Il fatto sarebbe avvenuto nel reparto maternità dell'ospedale Domingo Guzman Lander, nello stato di Anzoategui (nord-est del Paese). Il tweet riporta come didascalia una citazione di una nota canzone di Ali Primera, celebre cantautore impegnato: "Che triste come arrivano i bimbi nelle loro culle di cartone". La notizia è stata rilanciata anche dalla CNN che tuttavia evidenzia il fatto di non essere stata in grado di verificare in modo indipendente l'autenticità delle immagini. Allo stesso tempo non è chiaro quando le foto siano state scattate.
La vicenda ha catalizzato l’attenzione dei media non solo in Venezuela. Inizialmente il direttore dell'ospedale, José G. Zurbarán, ha definito la diffusione di queste immagini su Twitter “un attacco mediatico feroce”, mentre i dipendenti del nosocomio hanno postato immagini, molto diverse, dello stesso luogo, al fine di contrastare questa “foto tendenziosa”. Il medico ha prima assicurato, dal suo account twitter, che “è falso che i bambini vengono messi nelle scatole di cartone”, aggiungendo però in un altro messaggio che “ci sono persone che utilizzano situazioni isolate per attaccare chi, giorno dopo giorno, dà il meglio di sé”. Quel che è certo è che ora i neonati sono stati sistemati all’interno di vere culle. "La mia denuncia almeno è servita a fare accomodare un po' meglio quei bebé", ha commentato Ferreira.