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USA, un miliardo di dollari contro la minaccia nucleare della Corea del Nord

“il Pentagono si prepara a rafforzare i sistemi di difesa missilistici sulla costa occidentale degli Usa, in California e in Alaska, in risposta alle crescenti minacce e all’aumento delle tensioni nella penisola coreana”, lo ha annunciato il segretario della Difesa, Chuck Hagel.
A cura di Biagio Chiariello
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missili usa

Gli Stati Uniti prendono davvero sul serio la minaccia nucleare della Corea del Nord. Il segretario alla Difesa Chuck Hagel in una conferenza al Pentagono ha infatti annunciato che il Paese sta rafforzando il proprio sistema contraereo sulla costa ovest del Paese, schierando 14 nuovi missili, alcuni a Fort Greely, in Alaska, altri in California, "in risposta alle crescenti minacce e all'aumento delle tensioni nella penisola coreana". Una mossa che significa l'aumento di un terzo dei missili intercettori sulla costa occidentale, passando da 30 a 44. Per il pieno funzionamento dei impianti ci vorranno comunque due anni di lavoro. In ogni caso, questo rafforzamento delle difese dovrà essere finanziato (il costo dell'operazione dovrebbe essere di 1 miliardo di dollari): "Sposteremo fondi dal piano europeo antimissili", ha detto ancora Hagel, sottolineando però come gli Usa "restano impegnati" sul progetto dello scudo nel Vecchio Continente. Gli Usa quindi si muoveranno  dopo le continue provocazioni da parte di Pyongyang. Proprio a febbraio la Corea del Nord aveva effettuato il suo terzo test nucleare, violando le risoluzioni dell'Onu, che ha deciso di imporre nuove sanzioni contro il regime. E questa settimana Pyongyang ha fatto sapere di ritenere "completamente nullo" il trattato di pace con la Corea del Sud perché lo Stato non aveva ascoltato la sua richiesta di non effettuare l'esercitazione militare con gli USA.

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