Unioni civili, il Pd va avanti: “Nessuno stralcio su stepchild adoption”
Dopo il "dietro front" di Beppe Grillo con la libertà di coscienza lasciata ai senatori del Movimento 5 stelle sul ddl Cirinnà, si riapre la partita sul testo delle unioni civili. Se da un lato il ministro dell'Interno Angelino Alfano esulta e parla di "scenario molto interessante" perché "potrebbe saltare l'intera legge", dall'altro il Partito democratico prova a fare il punto della situazione, in attesa dell'inizio del voto previsto per mercoledì. Secondo Repubblica, questa mattina Matteo Renzi, incontrando i capigruppo dem di Camera e Senato e il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi a Palazzo Chigi, avrebbe ribadito la volontà di andare avanti sul Cirinnà senza stralcio sulla stepchild adoption. La tattica sarebbe quella di prendere tempo: far slittare il voto più difficile – quello sugli articoli 3 e 5 del disegno – a metà febbraio, per poter riorganizzare una nuova strategia e procedere a un ricalcolo dei voti disponibili. Repubblica ha contato una trentina di cattolici nel Pd, ma solo la metà di questi sarebbero "irriducibili" sul fronte del "no" al testo sulle unioni civili. D'altro canto, nel movimento di Grillo i contrari alla legge dovrebbero essere un'esigua minoranza, sette senatori su trentacinque. Qualche "sì", poi, si potrebbe recuperare anche tra le file dei verdiniani. Nel frattempo, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin auspica di scorporare il tema delle adozioni da quelle delle unioni civili – "Facciamo una riflessione in un altro contenitore legislativo, in cui rivediamo anche la legislazione su adozioni e affidi" – ma esclude che il voto avrà ripercussioni sul governo poiché si tratta di "un ddl parlamentare e avrà un iter parlamentare".
Anche il capogruppo al Senato, Luigi Zanda, ha confermato in un'intervista al Messaggero che nonostante "miglioramenti in aula" siano possibili, non sono previsti "stravolgimenti o stralci": la stepchild adoption "penso che passerà e dico anche, insieme a tutti i senatori del Pd, che qualunque sarà l’esito dei voti segreti noi voteremo la legge nel testo finale". La posizione, per Zanda, non avrà ripercussioni sulla tenuta della maggioranza: "Con Ncd abbiamo alleanza di legislatura sino al 2018. Sono al governo con noi, hanno ministri, vice, sottosegretari, presidenti di commissione. Votiamo insieme la fiducia al governo, votiamo le leggi. Francamente non mi sembra drammatico avere opinioni diverse su un singolo articolo di una legge, seppur importante".