Torino, distrutto il canile. 100mila euro di danni. L’Enpa: “Sono stati i rom”
Porte divelte, computer, stampanti, apparecchiature elettroniche e medicali distrutte, gabbie rovesciate con gli animali all'interno e documenti mischiati tra loro e dispersi nelle varie sale. E ancora, tubature letteralmente sradicate dai muri con conseguenti allagamenti in diverse zone della struttura. Così si presentava stamane la Sede dell’Ente Nazionale Protezione Animali di via Germagnano 8 a Torino. Un raid vandalico, sicuramente il più grave di una serie di episodi che si sono verificati negli ultimi mesi, puntualmente denunciati dall’ente animalista. L’associazione animalista ora sarà costretta a chiudere il canile e l’ambulatorio sociale. Stimati danni per circa 100mila euro. Nella devastazione generale, un gatto, in particolare, è rimasto schiacciato tra le gabbie rovesciate: ha riportato una lussazione ma non sarebbe in pericolo di vita. Marco Bravi, presidente del Consiglio nazionale dell'Ente protezione animali, indica i responsabili – un gruppo di una trentina di persone, tra cui ci sarebbe anche qualche minorenne – come gli appartenenti al vicino campo rom, e aggiunge: "Terminata la loro ‘opera' i vandali sono rientrati nel campo, sotto gli occhi dei carabinieri”. Moltissimi i commenti razzisti sulla pagina Facebook dell’associazione che prende le distanze:
Ma per l'Enpa torinese, la responsabilità non solo di chi materialmente ha distrutto tutto, ma anche di chi avrebbe dovuto evitare che ciò accadesse, visti i continui richiami lanciati dall'ente stesso. "Questo vero e proprio attentato alla tutela degli animali – dicono -, è il simbolo di una città che, mentre ridimensiona e centellina servizi previsti e garantiti dalla legge, abdica ai rom con milioni di euro spesi in permissivi mediatori culturali, disprezzata assistenza sanitaria nei campi, inefficaci cooperative di sostegno, inutile personale di vigilanza, continue ristrutturazioni di ciò che essi distruggono, con quotidiani interventi di vigili del fuoco. Le forze dell'ordine intervengono solo per verbalizzare i danni, osservando la quotidiana proliferazione di nuovi insediamenti abusivi e ritornando il più presto possibile al sicuro dei propri comandi". Quindi, “preso atto che le autorità non sono in grado di garantire l'ordine pubblico nè l'integrità della struttura e degli eventuali ennesimi ripristini, nè la sicurezza a dipendenti, volontari ed animali ospiti: provvederà nei prossimi giorni all'evacuazione della struttura, il cui futuro dipenderà da atti concreti e non dalle parole del buonismo politicamente corretto. Chi volesse dare una mano, magari adottando uno dei nostri sfortunati animali, può contattarci su torino@enpa.org o visitare il sitowww.enpatorino.com ".