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Terremoto Emilia, la Procura di Modena apre un’inchiesta sui capannoni crollati

La procura di Modena dovrà accertare se i capannoni crollati, in cui hanno perso la vita molti lavoratori, siano stati costruiti rispettando tutte le norme antisismiche e se vi siano responsabilità nella progettazione.
A cura di Antonio Palma
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Terremoto Emilia, la Procura di Modena apre inchiesta sui capannoni crollati

Molti i lavoratori morti durante la loro normale attività quotidiana in questo terremoto che ha colpito l'Emilia causando diciassette vittime, tra cui proprio l'ultimo disperso recuperato senza vita dalle macerie della fabbrica della Haemotronic di Medolla. Operai, ingegneri ma anche titolari delle ditte erano tornati immediatamente al loro posto di lavoro dopo la prima scossa del 20 maggio e così sono stati travolti dal crollo dei capannoni causato dal sisma di ieri. Dopo le polemiche sulla debole tenuta delle strutture, la Procura di Modena ha deciso di aprire un'inchiesta proprio per verificare se nella costruzione degli edifici siano state rispettate tutte le norme antisismiche previste dalla legge.

Nessun indagato ma inchiesta lunga – L'indagine è stata affidata dal procuratore capo Vito Zincani ai magistrati Luca Guerzoni e Mariangela Sighicelli e dovrà accertare anche "se ci siano state negligenze o mancanze nella costruzione e nella progettazione e nel collaudo degli edifici stessi" da parte dei responsabili. Per il momento ovviamente nessun indagato, ma le ipotesi di reato, che però potrebbero cambiare nel corso delle indagini, sono di omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose. Come ha precisato il Procuratore capo Zincani "sarà un'indagine molto lunga", ma anche complessa visto che richiede perizie molto accurate e lo studio approfondito di tutte le normative sismiche nazionali e regionali.

Per Confindustria capannoni nella norma – Secondo Zincani questi capannoni prefabbricati spesso sono stati realizzati nell'ottica del risparmio, "ma ora paghiamo questo risparmio con un prezzo di gran lunga superiore, che si calcola con vite umane". Di parere nettamente opposto il pensiero del Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha ribadito che i capannoni crollati "erano nell'assoluta normalità" anche perché la zona colpita dal terremoto "non era classificata come particolarmente sismica". "Con tutto il dispiacere e la tristezza per le vittime che ci sono state" ha detto Squinzi "personalmente sono incline ad attribuire l'accaduto alla tragica fatalità".

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