Alle 17 era fissato l'incontro in Prefettura per valutare eventuali dispositivi di sicurezza, dopo una mattina passata a confrontarsi con le forze dell'ordine e a seguire lo sviluppo delle indagini: il sindaco di Taurianova Fabio Scionti oggi non è passato dal proprio ufficio in comune. L'ordigno che nella notte scorsa ha distrutto l'auto della moglie è un segnale da prendere terribilmente sul serio e i carabinieri sottolineano come il materiale esplosivo a fosse "ad alto potenziale": chi ha confezionato l'attentato sapeva bene che avrebbe procurato gravi danni.
Fabio Scionti è sindaco a Taurianova dal 2015, quando a novembre è stato eletto per guidare il comune commissariato dopo il terzo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Dagli uffici del municipio raccontano che le lettere minatorie e le minacce di morte non sono certo una novità eppure la bomba e la carcassa dell'auto della moglie con la portiera completamente divelta è un preoccupante salto di qualità, se davvero siamo di fronte a un avvertimento di matrice mafioso.
Lui, Scionti, oggi ha preferito non concedersi alle interviste: "in questo momento non ci sono elementi per poter parlare di piste investigative", ci dice al telefono. "Sto facendo il sindaco, in questo momento", dice mentre entra in Prefettura, per chiarire ancora una volta che non conta parlare della persona ma di una città "che ha bisogno di rinascere. Ne ha tanto bisogno". E anche quando gli si chiede se ha qualche sospetto ci tiene a precisare: "io stavo facendo il sindaco". Come dire, ovvio, che non ci sono alternative alla strada della legalità.
Non è un caso che nel 2016 la Calabria sia stata la regione più colpita a livello nazionale – 87 casi censiti dal Rapporto “Amministratori sotto tiro 2016” redatto da Avviso Pubblico – con Reggio Calabria quale provincia più bersagliata dell’intero Paese, registrando 32 casi e intimidazioni a amministratori pubblici Un trend confermato anche nel monitoraggio eseguito da Avviso Pubblico nei primi cinque mesi del 2017, dove la Calabria si attesta tra le regioni più “sotto tiro”, con 23 casi censiti.
Eppure Scionti preferisce rimarcare come "la risposta della città nei miei confronti sia stata fortissima: Taurianova si è stratta intorno a me e alla mia famiglia. La risposta è stata grande". Solo quando gli si chiede se abbia paura per se stesso e per la sua famiglia la voce si incrina, solo un attimo: "siamo turbati. Molto turbati", dice prima di salutare per l'inizio della riunione in Prefettura.
Ora davvero la famiglia del sindaco è a un passo dal programma di protezione, dicono in paese. Ora la battaglia si fa più dura. Ancora di più.