Invecchiare bene: un’attività che richiede impegno

Camminare, avere tanti hobby e uno stile di vita attivo e sano non bastano per riuscire a mantenere una buona salute mentre si invecchia. Per farlo si deve ricorrere anche alla prevenzione, che la pandemia ha un po’ messo in secondo piano, e soprattutto alle campagne vaccinali per gli over 60 contro l’influenza, lo pneumococco e l’Herpes Zoster.
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C’è chi ha la genetica dalla sua parte e vanta un albero genealogico imponente con una media di “pater familias” ultra centenari, c’è chi, invece, confida in una sobrietà quasi stoica lontana da vizi ed esagerazioni.

Il fenomeno dell’immunosenescenza

Vero è che la pandemia ha sbaragliato un po’ le carte. Da una parte l’emergenza ha allentato l’attenzione alla prevenzione e alla cura di molte malattie importanti, come quelle cardiocircolatorie o oncologiche, ma soprattutto ha distratto rispetto alle consuete campagne di immunizzazione alle quali gli anziani in primis dovrebbero porre attenzione. Il fenomeno dell’immunosenescenza che capita nelle società che invecchiano, cioè una minore risposta fisiologica alle malattie infettive, porta a una riduzione dell’immunità acquisita nell’infanzia: per questo occorre fare attenzione a quelle malattie che possono essere “disarmate” con una semplice vaccinazione, come quella contro l’influenza, lo pneumococco e l’Herpes Zoster, senza tralasciare quelle contro la pertosse e la difterite e il tetano. La campagna vaccinale contro il Covid-19 è ormai entrata nella testa di chiunque, ma sembra che le altre campagne rischiano di passare un po’ in sordina.

La vaccinazione, un’arma contro virus e batteri

Eppure il virus dell’influenza ogni anno interessa circa il 9% della popolazione generale ed è quindi importante pensare di proteggersi con la prevenzione. In Italia la vaccinazione è gratuita per gli over 60 (oltre alle categorie a rischio), ma si vaccinano meno del 75% delle persone. La stessa situazione si replica per lo pneumococco che ha un’incidenza in Italia di 7,26 casi su 100mila abitanti per la fascia di popolazione con età maggiore a 64 anni. Prevenire lo pneumococco con una vaccinazione, non solo aiuta le persone più fragili, ma riduce anche l’uso di antibiotici fondamentali per curare questa patologia. Anche contro l’Herpes Zoster, che si attiva quando le difese immunitarie sono basse, esiste la possibilità di vaccinarsi e di contrastarne l’attacco che tende a indebolire l’organismo.

Uno stile di vita sano non basta per invecchiare bene

Vaccinarsi aiuta a mantenere alta la risposta di un organismo un po’ in là negli anni. E se la vita dinamica, lo stile di vita equilibrato e attivo e una dieta sana sono fondamentali per poter invecchiare “con stile”, questo non è abbastanza per evitare di incappare in complicazioni schivabili con un semplice vaccino. HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo – ha stilato un programma di ben 7 proposte concrete per indirizzare le istituzioni verso una politica vaccinale efficace e stimolare le persone anziane a prendersi cura di sé non sottovalutando patologie facilmente contrastabili. Alcune di queste sono state già attivate per la campagna anti-Covid, come il sistema digitale di anagrafe vaccinale nazionale e l’uso di altri siti, oltre a quelli ambulatoriali per ricevere le dosi di vaccino, e andrebbero estese anche alle altre campagne vaccinali. Oltre a queste soluzioni, si auspica anche di arrivare a una chiamata attiva alla vaccinazione attuata a livello regionale, all’obbligatorietà per gli operatori sanitari, alla promozione dell’innovazione e dell’introduzione di nuove tecnologie e alla diffusione di una comunicazione corretta ed efficace per arrivare in modo capillare ovunque. Perché l’età non conta, ma il vaccino sì.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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