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Soldati, polizia e vigili del fuoco: addio al limite di altezza per il reclutamento

La Commissione Difesa del Senato ha approvato il ddl che sostituisce l’altezza con altri parametri come ad esempio la forza muscolare e la massa metabolicamente attiva. In altre parole, basterà la buona salute per diventare militare. Ora il disegno di legge dovrà superare il voto delle Camere.
A cura di Biagio Chiariello
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 I limiti di altezza per arruolarsi nei corpi armati (e non) potrebbero non essere più un limite per i futuri soldati, pilota d'aerei, capitani di fregata o semplici marinai. La Commissione Difesa del Senato ha infatti approvato il disegno di legge che sostituisce i limiti d'altezza con altri parametri antropometrici per il reclutamento nelle forze armate, nelle forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Ora il ddl dovrà superare il voto delle Camere. Il ministro della Difesa Mario Mauro, parlando a margine della festa popolare dell’Udc, ha espresso la propria soddisfazione: “Sono totalmente favorevole all’abolizione dei limiti di altezza. Non c’è un problema di altezza non deve essere uno status symbol. Ci sono tanti modi particolari in cui l’altezza può essere un fatto che favorisce: penso a chi si trova nell’abitacolo di un aereo, per esempio; allo stesso modo può essere un ostacolo in altre circostanze. Toglierei però la visione ideologica attorno all’altezza, diamo possibilità e chance ai nostri giovani”.

Coi nuovi criteri che dovrebbero essere adottati i 165 cm minimi per gli uomini e i 161 per le donne saranno spazzati via. Semplicemente, basterà essere in buona salute e rientrare nei "parametri fisici correlati alla composizione corporea, alla massa muscolare e alla massa metabolicamente attiva". "E' un'ottima notizia soprattutto per i giovani che, in un momento di difficoltà come quello attuale, possono trovare nell'arruolamento nelle forze armate un'importante occasione di lavoro e di crescita professionale" ha dichiarato Silvana Amati (Pd), prima firmataria del provvedimento. "Le nuove misure – ha affermato la senatrice democratica – vogliono inoltre sanare un'ingiusta discriminazione che penalizza soprattutto le donne e che non aveva alcun motivo di essere nell'organizzazione dello strumento militare".

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