Siracusa: si vota alle elezioni bis con tanto di partiti estinti ed elettori già morti
A seguito di un ricorso e per una vicenda di voti e schede elettorali sparite, in provincia di Siracusa prossimamente andranno in scena nuovamente le elezioni regionali del 2012. A seguito dei risultati delle consultazioni elettorali di due anni fa, infatti, uno dei candidati perdenti, Giuseppe Gennuso, aveva fatto ricorso perché gli era sfuggito il seggio al consiglio regionale per una manciata di voti. Il politico aveva chiesto il riconteggio delle schede ma queste sono ormai andate perse a seguito dell'allagamento di una stanza del tribunale di Siracusa. Da qui è stata innescata una lunga azione giudiziaria che ha portato alla fine alla ripetizione delle consultazioni sancita dai giudici. Come racconta Repubblica, il Tribunale ha deciso che in due paesi in provincia di Siracusa, in particolare in nove sezioni dei comuni di Pachino e Rosolini, si dovranno ripetere le elezioni regionali replicando esattamente quelle del 2012. Peccato però che nel frattempo molti partiti si siano estinti attraverso cambi di nome e loghi e altri si siano uniti e divisi tra loro.
Sulle schede simboli di partiti che non esistono più
Sulle schede appariranno dunque simboli di partiti che non esistono più come il Popolo della libertà di Berlusconi oppure Futuro e libertà di Fini senza parlare dei candidati che ormai hanno cambiato casacca spostandosi da un partito all'altro o da una coalizione all'altra. "Sto facendo stampare i fac-simile con un obbligato riferimento al partito di Berlusconi. Ma io oggi sto da un'altra parte" ha spiegato Vincenzo Viciullo, candidato due anni fa con il Pdl e ora transitato a Ncd. Lo stesso Gennuso si presenterà con il simbolo del Movimento per l'autonomia, nonostante adesso militi in Forza Italia. Non solo, anche il corpo elettorale chiamato alle urne per queste elezioni bis dovrà essere lo tesso del 2012 comprese le persone che nel frattempo sono già morte. "Chiamiamo al voto anche loro. Poi, certo, mica possiamo resuscitarli" ha spiegato un funzionario del servizio elettorale della Regione siciliana interpellato da Repubblica.