A Brindisi c’è stata la bomba del 19 maggio. Prima di quella bomba di Brindisi non parlava nessuno, e ora stanno comunque smettendo un po’ tutti. Calato il sipario e trovato (forse) uno dei colpevoli (ma le indagini proseguono), ora sono tutti pronti per tornare a parlare di quelle città dove i giornali nazionali hanno i loro corrispondenti, abbandonando di nuovo Brindisi. Con una promessa: “Appena ne ammazzano un altro, torniamo”.
Il fatto è che a Brindisi di cose da raccontare ce ne sarebbero a bizzeffe, invece i morti ammazzati non ci stanno tutti i giorni. Gli abitanti denunciano i morti per il carbone e il petrolchimico, il mare inquinato dall’Enel e il centro della città che il sindaco vuol riaprire al traffico. Ma ai giornali e alle tv, per fare notizia, serve il morto violento, meglio se donna e meglio se carina, e quella che si consuma di cancro a casa sua non va bene.
Noi di fanpage.it siamo andati a Brindisi per raccontarvi TUTTA Brindisi. Partendo dalla bomba ma soprattutto vivendo la città. Scherzando e prendendosi in giro, ballando e prendendo lezioni di dialetto. Girando le fabbriche con i comitati ma anche raccogliendo le denunce degli immigrati davanti al CIE. E poi la villa sequestrata al mafioso Pippi e l’incredibile fermento musicale della città. Non è possibile raccontarvi, veramente, TUTTA Brindisi in un video. Ma un pezzo, un pezzo sì. Consapevoli dell’infame bomba ma al di là dei titoli scandalistici, signore e signori, ecco a voi Brindisi!