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Scuola, da settembre arriva la “pagella” per i dirigenti scolastici

La novità è stata presentata dal Miur: un documento valuterà se gli obiettivi posti dall’istituto a inizio anno siano stati effettivamente rispettati o meno. In caso di riscontro positivo potranno esserci premi in denaro; in caso negativo, invece, i presidi potrebbero non vedersi rinnovato il contratto. Perplessità dal sindacato Anief.
A cura di Redazione
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Da settembre anche i dirigenti scolastici avranno la loro "pagella", un documento valuterà se gli obiettivi posti dall'istituto a inizio anno siano stati effettivamente rispettati o meno. È una specie di rivoluzione quella illustrata ieri dal ministro per l'Istruzione Stefania Giannini: in caso di riscontro positivo potranno esserci premi in denaro; in caso negativo, invece, i presidi potrebbero non vedersi rinnovato il contratto.

La novità, in realtà, dà seguito a quanto previsto con la legge 165/2001, secondo cui anche i dirigenti scolastici vanno "valutati in ordine ai risultati, tenendo conto della specificità delle loro funzioni". Tant'è che nei contratti stipulati dopo il 2002 è specificato che parte della retribuzione deve essere assegnata in seguito a processo di valutazione. Fino a questo momento, però, questa previsione non era stata applicata, in mancanza di parametri certi. Sostanzialmente è stata semplicemente distribuita a tutti una "retribuzione di risultato" di circa 1.700 euro l'anno.

A partire da settembre, invece, i "premi" – per i quali si parte con un  fondo di 150milioni di euro – saranno strutturati in base alla pagella. Si potrà raggiungere un aumento anche del 30% o nullo in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. In caso di "flop" reiterato si può arrivare anche al licenziamento.

Come verranno valutati i presidi?

A dare "i voti" sarà un nucleo composto da ispettori ministeriali ed esperti esterni, che si baseranno sui dati contenuti nel rapporto di autovalutazione (Rav). Stando il ministro Giannini, per essere valutati positivamente "occorre essere capaci di dare un indirizzo alla scuola; poi, essere capaci di gestire e valorizzare le risorse umane, inclusa la gestione del bonus per i docenti previsto dalla ‘Buona Scuola'; infine, occorre essere apprezzati dalla comunità". I dirigenti valutati negativamente saranno prima spostati alla direzione di un'altra scuola, e poi, se il giudizio continuerà a essere negativo, non vedranno rinnovato il contratto. "Dovranno cambiare mestiere", ha sottolineato Giannini, spiegando che resteranno a disposizione dell'Ufficio scolastico regionale, ma con mansioni diverse.

Gli obiettivi oggetto di valutazione saranno fissati ad agosto, al momento della firma dell'incarico. Si tratterà di alcuni risultati generali fissati dal ministero; altri indicati dalle direzioni regionalie e altri ancora propri dell'istituto. La prima autovalutazione scatterà a giugno 2017, preceduta da alcune visite di controllo. Poi, entro l'estate, la pagella.

Il sindacato Anief, però, ha espresso alcune perplessità sulla novità, chidendo, innanzitutto, che vengano fatti "alcuni chiarimenti". Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, "va detto che già oggi la retribuzione di risultato non viene distribuita a pioggia, ma è articolata in tre o quattro fasce stabilite in base alla regione e alla complessità della scuola. La novità, pertanto, consisterebbe in un passaggio da criteri "oggettivi" a criteri "soggettivi", legati alla valutazione". Inoltre, "la retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici ammonta attualmente a circa 2.000 euro annui, per cui non si capisce in che cosa dovrebbe consistere questo aumento del 30%: stiamo parlando di 600 euro l'anno di aumento o poco più. premi restano minimi".

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