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Rubano il computer che contiene i file della figlia malata, madre lancia appello ai ladri

Nel PC erano contenuti i ricordi dei primi anni di infanzia della bambina, affetta da una rara malattia neurodegenerativa.
A cura di Daniela Caruso
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franesca e ludovica

Roma. Nel PC che i ladri le hanno rubato, vi era raccontata l'intera vita della figlia malata. La piccola si chiama Ludovica e la madre, sin dalla nascita, ha scattato foto e girato video di lei che gattona, che spegne la candelina del suo primo anno di vita e delle sue conquiste quotidiane. I ricordi dell'infanzia, però, sono andati via, insieme al computer, rubato qualche giorno fa nella casa al mare della famiglia Atzeni. La madre ha lanciato un appello ai ladri anche su Facebook, affinché restituiscano il terminale, fonte di memorie e di documenti utili, che tengono traccia dell'evolversi della patologia della piccola Ludo. "Non sapete quanto male mi avete fatto", queste le parole del genitore.

Le foto mostravano la bambina quando ancora poteva camminare e parlare: "Dentro a quel computer c’è la vita di mia figlia, di quella bambina che non sarebbe più stata come le altre". La piccola ha avuto una vita normale fino al terzo anno di età, quando è insorta una rara malattia neurodegenerativa, denominata "Tay sachs giovanile" che ha cambiato l'esistenza di Ludovica. I ladri hanno rubato il pc e anche un saturimetro, l'apparecchio utilizzato pe l'ossigenazione del sangue, forse scambiato per il caricatore del portatile. Come ha dichiarato la madre della bambina, "La Asl ci ha aiutato ma per il computer non so dove sbattere la testa, non so più a chi chiedere aiuto", dopo aver cercato anche nei cassonetti della spazzatura, pur di ritrovare il computer.

Ogni seduta medica per Ludovica costa 20 mila euro: la madre Francesca ha abbandonato il suo lavoro di fisioterapista per poter stare accanto alla sua bimba, per la quale l'anno scorso è stato giocato anche il Derby del Cuore proprio per far fronte alle costosissime cure che la famiglia affronta ogni mese e che possono essere somministrate in Israele. "Ora con dei farmaci abbiamo guadagnato un anno di vita, un altro. Andiamo in Israele a prendere il dosaggio necessario per stabilizzare la malattia. Ma ancora se ne sa poco, pochissimo. Fra un anno potrebbe cominciare la sperimentazione, una terapia genica. Chissà, io aspetto, prego e non mollo".

L’associazione romana Salvamamme, dove Francesca fa volontariato da anni, lancia un appello, mettendo a disposizione un numero di cellulare per eventuali comunicazioni che possano risolvere la situazione. Il numero in questione è: 335321775, al quale si può chiamare giorno e notte.

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