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No del Campidoglio ai tavolini esterni del suo locale in via Veneto, Briatore: “A Milano è diverso”

Il Campidoglio si oppone ai tavolini all’esterno del locale Crazy Pizza di Flavio Briatore: “Non vogliono confermare la proroga, a Milano invece nessun problema”.
A cura di Beatrice Tominic
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Scade il prossimo giugno il permesso per occupare con i tavolini i l'area esterna al suo locale, Crazy Pizza, in via Veneto e il comune di Roma ne ha già bloccato la proroga: così Flavio Briatore ha scelto di fare ricorso al Tar. Con la fine dell'emergenza covid, potrebbe chiudersi anche l'esperienza di Crazy Pizza all'aperto in via Veneto: il locale si è già trovato al centro di numerose discussioni per le ghirlande di fiori, con cui sono adornati ombrelloni e pareti esterne del locale (poi replicate anche da altri locali del centro romano) e, soprattutto, per i prezzi elevati.

"A differenza di Roma, a Milano non hanno fatto alcun problema per prorogarci l’occupazione del suolo pubblico con tavoli e sedie, abbiamo due terrazze", ha dichiarato lo stesso Briatore in risposta alla mancata proroga da parte del Campidoglio, come si legge su la Repubblica.

Il Crazy Pizza di via Veneto

"In Italia è così, non si può lavorare – ha sentenziato Briatore – Abbiamo avuto qualche problema condominiale, ma con il Crazy Pizza non diamo davvero fastidio a nessuno", ha poi assicurato. Eppure dal Campidoglio negano la proroga tanto desiderata. Secondo l'imprenditore la colpa è da ricercare nella burocrazia. E continua a sottolineare la differenza fra Roma e Milano, ormai diventato cuore pulsante della movida e del lavoro.

"Abbiamo dato una grande mano a via Veneto", ha aggiunto. La strada, un tempo passerella di volti noti dello spettacolo e del cinema, da qualche tempo appare spoglia e abbandonata al degrado, come indicato da segnalazioni frequenti. Qualche negozio di abbigliamento, la filiale di una banca e gli ingressi nell'hotel: fatta eccezione per la grande edicola, una gelateria e un paio di bar, il locale di Briatore è l'unica nota di vivacità, insieme alla mostra su strada di Philip Colbert con le sue aragoste arrivate nel mese di ottobre.

"Ora aprirà anche Nobu: se poi cominciamo a dire che i tavoli danno fastidio", ha detto facendo riferimento al ristorante giapponese di Robert De Niro la cui apertura è prevista nei mesi estivi del 2023.

Il no del Campidoglio

A non convincere il Campidoglio sembra essere stata la relazione tecnica della nuova e permanente occupazione di suolo pubblico. Dopo una mancata risposta, Crazy Pizza si è rivolta ai giudici amministrativi tramite l'avvocato Giancarlo Viglione. Ed è arrivato il no del Comune che, per aver aspettato tre mesi prima dell'avvio della pratica e la notifica dell'udienza del Tar, è stato condannato alle spese.

Così il Campidoglio ha dovuto dare delle prescrizioni alla società che gestisce il Crazy Pizza e, una volta ricevuti gli adeguamenti richiesti, ha presentato una seconda richiesta per occupare lo spazio esterno al locale con ombrelloni e tavolini. Ma ancora non è arrivata una risposta.

Gli affari del Crazy Pizza

Il Crazy Pizza adesso rischia di restare con tavolini soltanto all'interno del locale a partire da giugno, eppure i clienti non sono pochi: "Gli affari vanno bene, siamo al 60% oltre il budget previsto", ha sottolineato lo stesso Briatore. Ciò che resta avvolto dal mistero è la ragione di questa mancata proroga: nel largo marciapiede che costeggia la strada, i tavolini del locale non ostruiscono neppure il passaggio pedonale. Neanche l'imprenditore riesce a spiegarsi i motivi di questa chiusura: "Non so cosa sia successo, i rapporti con il Campidoglio sono buoni. Si vedrà".

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