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Responsabilità civile dei magistrati, Severino e Anm contro la norma

In audizione in Commissione giustizia al Senato i rappresentanti dei giudici ribadiscono il loro no all’emendamento che introduce la responsabilità diretta per i giudici, trovando l’appoggio convinto del Ministro Severino.
A cura di Antonio Palma
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In audizione in Commissione giustizia al Senato i rappresentanti dei giudici ribadiscono il loro no all'emendamento che introduce la responsabilità diretta per i giudici, trovando l'appoggio convinto del Ministro Severino.

Una norma che non piace ai magistrati né al Governo, quella introdotta dal Parlamento sulla responsabilità civile dei magistrati con un emendamento a sorpresa al dl comunitaria alla Camera ad inizio febbraio. Un provvedimento passato in sordina con la netta opposizione del Governo, che però fece ricompattare l'ex maggioranza tra Pdl e Lega e che Antonio Di Pietro definì "vendetta contro i giudici".

Il Governo non ha mai gradito né accettato quell'entrata a gamba tesa di alcuni partiti e sin da subito aveva promesso una nuova modifica del provvedimento al Senato garantendo all'associazione nazionale magistrati di voler modificare la legge sulla responsabilità civile dei giudici. Concetto ribadito anche oggi dal Ministro della giustizia Paola Severino intervenuta in Commissione Antimafia. Per la Ministro e avvocato "la responsabilità diretta dei giudici non è prevista nel sistema europeo e non esiste in nessun Paese d'Europa" e dunque l'Italia non farà da apripista in un provvedimento così delicato che va ad agire su un altro potere dello Stato. La norma sulla responsabilità civile dei magistrati, conferma la Severino, sarà oggetto di discussione nelle Commissioni di Palazzo Madama e poi al Senato dove il Governo insisterà per una sua modifica.

L'Anm dal canto suo non vede spiragli di trattativa e dopo aver incassato l'appoggio del Csm chiede una completa abolizione del provvedimento in esame. Oggi con un documento congiunto di tutte le sigle dei rappresentanti delle toghe, i giudici si sono presentati in Commissione giustizia al Senato chiedendo che l'emendamento venga eliminato e annunciando che "piccoli passi indietro non risolveranno il problema". Per l'Anm la responsabilità diretta dei magistrati mette a rischio l'indipendenza e l'autonomia dei giudici e assicura che il presupposto da cui parte il tutto e cioè il fatto che lo chieda l'Europa "non è assolutamente vero". "Lo Stato non può arretrare di fronte ai principi costituzionali che garantiscono l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati", ha detto uno dei rappresentanti dei giudici in Commissione, il procuratore Giuseppe Creazzo, che ha anche ricordato che con la nuova norma un giudice "potrebbe essere citato anche anticipatamente dalle parti e se ciò avvenisse durante una causa in corso sarebbe un modo per eliminare un giudice sgradito".

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