Renzi: “Il reato di omicidio stradale si farà, colmeremo un vuoto”
Presto anche in Italia avremo il reato di omicidio stradale. Ad assicurarlo è stato direttamente il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che già in passato si era schierato a favore del provvedimento in qualità di Sindaco di Firenze. Il Premier ha ribadito la propria intenzione di andare avanti con il reato di omicidio stradale nel corso di un'intervista al "Centauro", organo dell'Asaps, l'associazione sostenitori amici polizia stradale. Nell'intervista, che sarà pubblicata sul prossimo numero della rivista in uscita a luglio, Renzi ha sottolineato che la nuova legge servirà a colmare un vuoto normativo in materia già sottolineato a gran voce da molte associazioni. "Andremo avanti con la legge in virtù di un vuoto nel nostro codice che deve essere colmato. Per questo ho messo la prima firma sulla proposta di legge promossa dal comune di Firenze, Asaps, associazione Lorenzo Guarnieri e associazione Gabriele Borgogni nel 2011" ha ricordato il Presidente del Consiglio, aggiungendo: "L'intento allora era quello di invitare governo e Parlamento a riflettere e colmare questa lacuna".
Omicidio stradale ma anche educazione per evitare incidenti mortali
"La violenza stradale non è frutto del destino. Nella stragrande maggioranza dei casi è determinata da un comportamento sbagliato alla guida" ha proseguito Renzi ricordando che "chi si mette alla guida in condizioni fisiche alterate deve essere consapevole, e in questo caso occorre responsabilizzare, che rappresenta un pericolo per gli altri e per se stesso". Il reato di omicidio stradale per Renzi dunque sarà un valido strumento per limitare quello che lui stesso ha definito "un dramma sociale". Insieme alla nuova legge però servono anche altre iniziative perché per combattere la violenza stradale "è necessario lavorare su più fronti, su diversi livelli che non rimangano compartimenti stagni, ma interagiscano tra loro. Gli inglesi usano il termine 3E per indicare le cose da fare, Enforcement, Education, Engineering".
Incidenti stradali prima causa di morte per i giovani
"Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte e di invalidità permanente per i giovani, che rappresenta un costo enorme per lo Stato, superiore a 30 miliardi di euro l'anno, pari al 2% del Pil" ha elencato Renzi, aggiungendo: "Confrontandoci con altri paesi, i migliori in questo campo come Inghilterra, Svezia, Olanda, vediamo che è possibile dimezzare la mortalità attuale". "Un problema così grande di salute pubblica e di economia che può essere affrontato e ridotto come posso non considerarlo una priorità e venir ignorato dalla politica?" ha concluso Renzi.