Renzi a Le Invasioni: “Votare Marini sarebbe un dispetto al paese” (VIDEO)
Dopo aver annunciato nel tardo pomeriggio la mancanza dell'appoggio dei suoi all'ipotesi di una proposta Pd di Franco Marini, e in attesa dell'annuncio "ufficiale" del candidato presidente alla Repubblica del Pd, Matteo Renzi è stato ospite a Le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi. L'intervista è arrivata proprio mentre arrivavano in diretta le notizie della nomina ufficiale di Franco Marini come candidato del Pd. Il sindaco di Firenze ha chiaramente manifestato la sua contrarietà corroborandola con motivazioni piuttosto decise: "Franco non ha la caratura internazionale per assumere questo ruolo, ha fallito da un punto di vista elettorale e tutti i nomi che stiamo sentendo in questi giorni sono preferibili a lui. Votare Marini vorrebbe dire fare un dispetto al paese, scegliere un nome per addetti ai lavori e non un nome che vuole la gente". (Qui riportate nella nostra diretta de Le Invasioni i tweet con le sue dichiarazioni più rilevanti)
Nella sostanza, Renzi ha confermato la sua intenzione di rimanere nelle fila del Pd, contestando la proposta di Cacciari secondo la quale avrebbe senso una scissione del partito, con due parti guidate una da lui e l'altra da Barca. Si è detto contrario poiché non accetta che nel partito non accettino chi la pensi diversamente: "La mia impressione è che il Pd preferisca perdere bene e rimanere dov'è piuttosto che vincere e cambiare le cose". Daria Bignardi gli ha anche chiesto alcuni nomi, almeno uno, di quelli che lui appoggerebbe per il Colle. In modo scaltro si è rifiutato di farne, ritenendo che li avrebbe immediatamente bruciati. Ha definito la scelta del M5s di Milena Gabanelli figlia di una cultura televisiva ed ha dimostrato apprezzamento per Rodotà, così come per Prodi e la Bonino.
Ci sarà la scissione? A quanto pare, Renzi non fa nulla perché ciò non accada. Più che altro, il suo interesse si focalizza sull'operazione di evitare che lui paia il soggetto che la scissione l'ha cercata. In sostanza, preferisce chiaramente passare per chi è stato cacciato, non per chi divide.