Quando è morta Anna Frank? Dopo 70 anni spunta una nuova data
Anna Frank, l’adolescente simbolo dell’orrore della persecuzione nazista degli ebrei e autrice del diario che l’ha resa famosa in tutto il mondo, morì probabilmente nel febbraio del 1945 e non in marzo, come si pensava finora. A fornire nuovi dettagli sulla morte della giovane ebrea è stata la Casa di Anna Frank, che ha condotto una ricerca approfondita sui suoi ultimi mesi. La Casa di Anna Frank, l'ente che gestisce la casa museo di Amsterdam dove la famiglia Frank visse a lungo prima della cattura da parte dei nazisti, ha pubblicato i risultati delle sue ricerche in occasione del 70esimo anniversario ufficiale della scomparsa di Anna e della sorella Margot. Entrambe sono morte di tifo nel lager nazista di Bergen Belsen. La Croce Rossa stabilì che le due sorelle erano morte nel mese di marzo, poi le autorità olandesi hanno fissato il 31 marzo come data ufficiale per le commemorazioni. Ora l'indicazione del febbraio 1945 come nuova data per la morte di Anna Frank è stata raggiunta attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti ed esaminando gli archivi della Croce Rossa, dell'International Tracing Service di Bad Arolsen (un centro di ricerca sulle vittime del nazismo) e del memoriale di Bergen Belsen.
Il diario di Anna Frank scritto prima della cattura
A sostegno della sua tesi la Fondazione cita in particolare le testimonianze di quattro sopravvissuti secondo i quali Anna Frank e la sorella Margot mostrarono i primi sintomi del tifo che le avrebbe uccise fin dalla fine del gennaio del 1945. Lo studio afferma che la maggior parte delle morti per tifo avviene circa 12 giorni dopo la comparsa dei primi sintomi per cui è improbabile che le due sorelle siano sopravvissute fino alla fine di marzo. Anna Frank era arrivata nel campo di concentramento di Bergen Belsen nel 1944, dopo che la sua famiglia era stata scoperta e arrestata ad Amsterdam. Quando la Germania invase l’Olanda i Frank iniziarono una vita clandestina e nel 1942 si trasferirono nel retro degli uffici del padre di Anna, in un appartamento nascosto dietro a una libreria scorrevole. Trascorsero così due anni, senza contatti con il mondo esterno, e in quel periodo Anna scrisse sul suo diario pubblicato dopo la sua morte fatti e pensieri di quella reclusione.